«Perché il suo aguzzino ha potuto avvicinarla nonostante il divieto di avvicinarla? Perché non doveva indossare il braccialetto elettronico? Perché, quando a febbraio è stata richiesta la custodia cautelare, la Procura di Lione non l’ha ordinata immediatamente, permettendo così che si verificasse il dramma?” Sono le domande di Ludwig Laisnepadre di Auriane Nathalie22enne ucciso tra il 26 e il 27 marzo nella cappella in rovina di Equilivaz, a La Salle.
Le parole del padre della vittima
«Spero che tutte queste domande possano trovare risposta, ma ancor più che siano fonte di cambiamenti all’interno del sistema giudiziario e di polizia, che, come l’istruzione nazionale, non hanno i mezzi per svolgere adeguatamente il proprio lavoro. Mi auguro che al massimo livello della Repubblica non ci limitiamo alle parole, ma passiamo ad azioni che portino a cambiamenti reali”.
È ancora. «Vorrei chiedere a tutti voi di rifiutare la violenza in favore della pace, di rifiutare l’odio in favore dell’amore per il prossimo, di respingere l’intolleranza in favore del rispetto. Rifiuta l’oscurantismo. Vi chiedo di restare vigili e di non lasciarvi influenzare da certe affermazioni politiche e mediatiche che incitano alla divisione, ma al contrario di respingere categoricamente queste strategie nauseanti”.
L’uomo ha sottolineato il «coraggio di aver creduto di poter rendere migliore il suo carnefice nonostante le sue incessanti bugie e la sua voglia di allontanarla da noi». Il padre della giovane ha ricordato che lei era arrivata “per registrare le discussioni con il suo torturatore riguardo alla violenza, sapendo che lui l’avrebbe picchiata di più se avesse osato parlarne con lui”.
Un ringraziamento è andato ai Carabinieri e alla Procura di Aosta «che hanno saputo essere umani, efficaci e hanno permesso di identificare mia figlia e di arrestare il torturatore. Grazie anche alla brigata anticrimine di Lione”.
(tp)
