“Siamo la città più grande d’Italia a non essere mai stata in Serie B”. “La Spal è nel cuore, ma a Sassari adesso si sogna” – .

Marco Cabeccia lavora per salvare il suo Latte Dolce da una beffarda retrocessione, visto che è costretto a giocare i playout contro il New Florida nonostante abbia raggiunto gli stessi punti con l’Atletico Uri, se non in virtù dei risultati ottenuti negli scontri diretti. Il difensore ex Spal però è un attento osservatore del campionato di Serie C e da purosangue sassarese tifa con naturalezza la squadra di Greco. “Vorrei premettere che la Spal mi è rimasta nel cuore e la seguo sempre con grande affetto – assicura Cabeccia –. A Sassari, però, c’è tanta fame di calcio dopo tante delusioni: finalmente è arrivato un titolare che ha portato entusiasmo e la gente spera che il sogno possa realizzarsi. Parliamo di una città particolare, la più grande d’Italia a non essere mai stata in Serie B. Abbiamo superato ripetuti fallimenti e delusioni, finendo anche in Eccellenza. Quest’anno la squadra ha dato il massimo: tenere il passo del Cesena non era possibile, ma c’è da scommettere che nei playoff l’entusiasmo salirà nuovamente alle stelle e lo stadio Sanna sarà tutto esaurito.

In definitiva, questo è il punto più alto nella storia del club. Vincere i playoff è come giocare alla lotteria, ma Torres ci proverà senza dubbio. Per anni la Dinamo ha rappresentato lo sfogo per gli sportivi della nostra città che non avevano soddisfazioni nel calcio e quel triplete per il basket resterà nella storia, ma ora la Torres è finalmente tornata a far battere il cuore dei tifosi”.

sm

 
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