VICENZA – Patto a tre tra Teatro, Comune ed Edilizia del Veneto – .

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TSV-Teatro Nazionale Produzioni nella programmazione del Ciclo di Spettacoli Classici per il prossimo triennio

Nel cartellone del 2024 Elettra di Serena Sinigaglia andrà in scena al Teatro Olimpico il 15 e 16 ottobre

Questa mattina nelle sale del Teatro Comunale di Vicenza il sindaco della Città di Vicenza Giacomo Possamai, il presidente dell’ Fondazione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale Giampiero Beltotto e il presidente dell’ Fondazione Teatro Comunale Luca Trivellato ha firmato un convenzione che porterà il TSV sul palco per i prossimi tre anni Teatro Olimpico. L’accordo apre ad una nuova collaborazione tra la direzione artistica di Ciclo di spettacoli classici e quello dello Stabile del Veneto per inserirlo nella programmazione del festival d’autunno vicentino uno spettacolo classico prodotto dallo Stabile del Veneto.

Un risultato, raggiunto con il sostegno della Regione Veneto, che risponde alla richiesta della legge regionale per la cultura di favorire l’aggregazione tra soggetti del mondo culturale e che così facendo rafforza la proposta legata al teatro classico nella regione, rendendo il in gran parte con prestigiose produzioni teatrali dello Stabile del Veneto, un’eccellenza nazionale e internazionale come il Ciclo degli Spettacoli Classici.

Tengo particolarmente a questo percorso comune che si fonda su un accordo tra il Ciclo degli Spettacoli Classici e il Teatro Stabile del Veneto, uno dei centri di produzione più importanti della Regione – afferma il Il sindaco Giacomo Possamai. La nostra città è orgogliosa della propria autonomia, delle proprie capacità, di un teatro importante come il Teatro Olimpico ed è aperta a collaborazioni con altre realtà venete come da recente intervento dell’assessore Corazzari per promuovere una rete culturale. Si parte quindi da uno spettacolo per poi sviluppare un programma pensato in tre anni con una stretta collaborazione con i direttori artistici dei Classici. Ringrazio chi ha lavorato a favore di questo accordo perché credo che sia un elemento di ricchezza per la nostra Città e un po’ di orgoglio in più per il Teatro Stabile che sta facendo cose importanti”.

“Questa convenzione e programmazione del ciclo di spettacoli classici valorizza ulteriormente il “sistema” della cultura veneziana – ha commentato l’Assessore alla Cultura della Regione Veneto Cristiano Corazzari. Una collaborazione che rientra nelle finalità della legge sulla cultura con la quale si auspica l’aggregazione, anche temporanea, tra soggetti del mondo della cultura, la costruzione di sistemi regionali di istituti e luoghi della cultura e dello spettacolo nonché un’equilibrata distribuzione delle risorse offerta culturale del territorio.”

Con questo accordo ricuciremo una frattura creatasi anni fa tra il nostro teatro e Vicenza, sono quindi grato al Sindaco Possamai e alla sua Giunta per il sostegno e la fiducia dimostrata – dichiara Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale –. Per un teatro ricco di storia, di onori e di bellezza come l’Olimpico, il nostro accordo rappresenta un piccolo passo, ma è un grande passo per il Teatro Veneto che cerca di affermarsi sulla scena nazionale e internazionale. Grazie a questa nuova rete, per tre anni porteremo una grande produzione all’interno della programmazione del Ciclo degli Spettacoli Classici. Ci mettiamo a disposizione del territorio e del grande teatro che vogliamo creare perché crediamo che questo progetto triennale possa portare grandi benefici a tutti”.

I grandi progetti non nascono mai per caso, sono sempre il frutto della condivisione, della capacità di fare squadra per costruire significati anche oltre il buon senso. E il progetto culturale porta necessariamente in sé la capacità di aprirsi a sguardi nuovi” ha dichiarato Luca Trivellato, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza.

Per il 2024, per arricchire il 77° Ciclo di Spettacoli Classici all’Olimpico – che vede la direzione artistica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli – il 15 e 16 ottobresarà Elettra, la nuova produzione TSV diretta da Serena Sinigaglia. Sinigaglia affronta il testo di Hofmannsthal coinvolgendo due interpreti straordinari come Federica Rosellini nel ruolo della protagonista, di origini trevigiane, è attualmente in tutte le sale italiane con il film di Daniele Luchetti Confidenze al fianco di Elio Germano, grazie al quale sta ottenendo consensi unanimi per la sua straordinaria interpretazione da parte di pubblico e critica, e Arianna Scommegna in quel di Clitennestra. La sua regia parte da due presupposti: il primo è il mito, l’origine, ovvero quell’opera immensa che è l’Orestia di Eschilo. La trilogia del più antico dei tre tragici greci fu messa in scena con successo intorno al 458 aC ed è giunta fino a noi, unico caso, intatta. Il secondo è il periodo storico in cui visse Hofmannsthal, il periodo compreso tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, a Vienna. Una vera rivoluzione culturale all’interno di tutte le arti e prima fra tutte quella teatrale. Gli inizi di quello che sarebbe poi diventato l’espressionismo tedesco. In Eschilo la figura di Elettra è marginale e tuttavia ha ispirato, più di Antigone ed Edipo, un susseguirsi di rivisitazioni e riscritture. Abbiamo ilElettra di Sofocle, quella di Euripide, quella di Yourcenar, insomma questa figura, appena tracciata da Eschilo, irrompe come protagonista nel racconto successivo, al punto da ispirare perfino Freud che attribuisce ad Elettra il complesso che porterà per sempre il suo nome . A differenza di Eschilo, la straordinaria intuizione del poeta austriaco è quella di far morire Elettra, fatto che né il mito né le successive riscritture prevedono. La vendetta distrugge chi la cova, al punto che, anche una volta compiuta, non c’è soddisfazione ma solo sfinimento, vuoto, morte. Il rapporto che Elettra ha con il padre assassinato è morboso, delirante, violento, in definitiva inutile. Già, perché se non vivi per vendicarti che senso ha? L’altro aspetto rilevante della visione di Hofmannsthal è la presenza di una sorta di coro di servi che commentano e negoziano, chi per Elettra, chi per Clitennestra. Ed ecco la straordinaria figura di Clitennestra. Storicamente una donna che ha osato scegliere di autodeterminarsi, fino al punto di commettere un omicidio. Per il poeta, una donna corrosa dai sensi di colpa, che vorrebbe dimenticare, che pensa sarebbe suo diritto dimenticarsi di lei, ma che non può perché vede riflessa nei sogni e nel chiarore della vita. agli occhi della figlia porta il peso dell’azione compiuta.

 
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