SANITÀ ABRUZZO: PERDITE PER OLTRE 122 MILIONI, NECESSARIO PIANO RIENTRO, RISCHIO COMMISSARIO?

L’AQUILA – Come riportato nei conti economici allegati al bilancio al 31 dicembre, risulta che la Asl Avezzano – Sulmona – L’Aquila ha registrato una perdita operativa di -46.115.868 euro, la Asl Lanciano-Vasto-Chieti -41.951.118 euro, l’Asl di Pescara -26.663.882 euro e l’Asl di Teramo -7.749.991 euro. In totale una perdita operativa di 122.480.858 euro.

Sono questi i numeri portati oggi dai tecnici della Regione al tavolo di monitoraggio interministeriale di Roma che dovrà valutare la proposta di un provvedimento correttivo del deficit”.

In particolare ha pesato l’esplosione dei costi per i medicinali, che sono aumentati di 40 milioni rispetto all’anno precedente e che hanno raggiunto i 400 milioni. La mobilità passiva vale poi 186 milioni.

In assenza di misure di riequilibrio dei conti, da presentare entro il 31 maggio, la legge 311 del 2004 prevede un avvertimento, con la nomina del presidente, Marco Marsilio, al commissario ad acta, che dovrà trovare il modo di riequilibrare i conti entro un mese, e se così non sarà, scatterà l’aumento automatico delle aliquote IRAP e delle addizionali IRPEF regionali ai livelli massimi, come nonché il divieto di rendere obbligatorie le spese non responsabili. Cioè, appunto, al regime commissariale, da cui l’Abruzzo è uscito nel 2016 dopo anni di lacrime e sangue.

A temere lo scenario peggiore è stato il consigliere regionale del Pd, Sandro Marianipresidente della Commissione di Vigilanza, in un’intervista ad Abruzzoweb, alla quale ha subito risposto, sempre da questo quotidiano, il capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, per il quale “non si possono fare affermazioni del tutto infondate e trasmettere messaggi distorti: al collega Mariani dico che non c’è il rischio che la sanità abruzzese venga commissariata, e se c’è qualche deficit nelle Asl, è soprattutto grazie agli investimenti fatti in nuove tecnologie e personale”.

Ora, però, Mariani torna all’attacco e scrive al presidente della quinta commissione Sanità, previdenza, cultura, formazione e lavoroPaolo Gattidi chiedere che l’audizione dell’Assessore alla Sanità sia iscritta all’ordine del giorno della prima seduta utile della predetta Commissione Nicoletta Verì, l’ex Lega, rieletto con la lista del presidente, riconfermato con la delega decisiva, e il presidente del consiglio regionale, Marco Marsilio, per riferire «sulla precaria situazione economico-finanziaria della gestione sanitaria abruzzese».

“La sanità abruzzese è sull’orlo del disastro con perdite per 122 milioni di euro, ho chiesto che l’assessore Verì sia ascoltato in Commissione e, se il deficit sarà confermato, chiederemo le sue dimissioni dopo cinque anni di malgoverno che rischiano di spingere L’Abruzzo di nuovo in amministrazione controllata”.

E insiste: “considerato che le aziende sanitarie abruzzesi hanno registrato perdite di esercizio per complessivi 122.480.858,93 euro, vogliamo sapere dall’assessore Verì quali azioni la Regione intende intraprendere per procedere all’approvazione del bilancio consolidato delle aziende sanitarie della Regione Abruzzo, se le risposte dell’assessore alla Sanità non ci convincono, siamo pronti a chiederne le dimissioni immediate dopo cinque anni a dir poco “balbettanti” nella gestione della sanità regionale. Parliamo di un deficit significativo, che solleva grandi dubbi considerando che la Regione dovrà pianificare misure adeguate per coprirlo che avrebbero una certa rilevanza sul bilancio 2024 della Regione Abruzzo e ricadute immediate sui già precari servizi offerti ai cittadini” .

“Dopo cinque anni di “cattiva gestione” del sistema sanitario abruzzese firmata dalla confermata Nicoletta Verì, non vogliamo che i problemi purtroppo tornino al pettine e che l’Abruzzo rischi un nuovo commissariamento della propria sanità che pagherebbero gli abruzzesi sulla propria pelle. È tempo che Marsilio e la sua famiglia, smaltiti i “postumi” dei festeggiamenti per la riconferma, comincino a lavorare seriamente per restituire dignità e futuro al sistema sanitario abruzzese, da troppi anni ostaggio del personalismo di pochi ”, conclude Mariani.

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