Giro d’Italia, Merlier e il twist carnevalesco della 3a tappa – .

Giro d’Italia, Merlier e il twist carnevalesco della 3a tappa – .
Giro d’Italia, Merlier e il twist carnevalesco della 3a tappa – .

Sarebbe dovuto volare a Fossano e così è stato. Ma prima è successo di tutto: scoraggiamento, velocisti in fuga, Pogacar e Thomas che cercavano di ingannare i velocisti. Un tocco carnevalesco sui pedali

Girovagava in gruppo, già ben prima dell’inizio della terza tappa del Giro d’Italia da Novara, un realismo sconfortante, la sensazione, ben corroborata dall’altimetria, che Fossano si sarebbe raggiunto in volata e che non si potesse fare nulla per impedire che tutto ciò accadesse davvero.

E così il gruppo partì tranquillo e nessuno, nemmeno il più volenteroso e coraggioso dei corridori, ebbe il pensiero di azzardare uno sprint, diventando avanguardista. D’altronde non c’era niente da fare, impossibile anche solo pensare ad un finale alternativo allo sprint.

Maledette altimetrie, maledetti dati e statistiche, capaci di raffreddare, congelare, anche gli animi più inquieti.

Ma la bicicletta è uno strumento strano. È capace, non si sa bene come, di mettere in movimento il cervello, di fargli seguire strani percorsi neuronali, di stimolare l’immaginazione, come poche altre cose.

E così, nel bel mezzo di una tappa che sembrava non avere nulla da dire, il pellegrinaggio quaresimale di un gruppo di corridori che si godeva per una volta il paesaggio sonnolento dell’astigiano si è trasformato in un carnevale del ciclismo.

Da un momento all’altro il gruppo fu animato da uno spirito ribelle che non aveva avuto preavviso. È bastato un arrivo volante, come di solito è buono, per aggiungere qualche punto alla classifica a punti. Lì la corsa si trasformava in un carnevalesco ribaltamento di prospettiva, in cui chi abitualmente insegue, o meglio è il mandante di chi insegue davvero, diventa l’inseguito.

I velocisti e i loro gregari proseguirono dritti. In gruppo si guardarono, incerti sul da farsi, per chilometri e chilometri, mentre i secondi si accumulavano a decine, fino a superare di gran lunga il minuto. Davanti c’erano Jonathan Milan e Tim Merlier, Olav Kooij e Caleb Ewan, Kaden Groves e Biniam Girmay, Alberto Dainese e David Dekker, ovvero molti dei migliori velocisti che questo Giro ha da offrire. E tutti con almeno uno scudiero.

Per una trentina di chilometri questo carnevale ciclistico ha percorso le strade piemontesi circondato da nuvole e stupore. Possibile? Davvero ho visto bene?, si chiedevano quelli ai bordi della strada e davanti alla televisione. Possibile, anzi reale. Trenta chilometri su strade che salivano e scendevano senza alcuna continuità tra piccole e dolci colline, così diverse da quello che la maggior parte delle persone si era immaginata vedendo l’altitudine della tappa.

Maledette altimetrie, verrebbe da dire. E forse lo hanno detto anche le persone coraggiose e audaci che hanno lasciato il loro spirito vigoroso nei pullman delle squadre.

Trenta chilometri di carnevale ciclistico, che sembrava impossibile e invece è accaduto. Trenta chilometri che sono stati un ricostituente per le teste calde, per chi crede che nel ciclismo non ci siano davvero finali scontati, per chi pensa che se ha funzionato una volta potrebbe funzionare ancora.

Tadej Pogacar è una di queste teste calde, uno di quelli che riescono a vedere conclusioni alternative. E così ha iniziato a inseguire Mikkel Frølich Honoré sull’ultima salita prima del traguardo. E Geraint Thomas – che non sarebbe venuto a questo Giro d’Italia, ha detto, se avesse avuto la certezza di non poterlo vincere – è seguito nella sua scia, e gli ha anche apportato qualche modifica, perché il clima carnevalesco è contagioso e l’idea che due scalatori (tanto per riassumere, e scusate la sintesi) potessero battere i velocisti in una tappa per velocisti era qualcosa da perseguire.

Il carnevale però ha sempre una conclusione. E quello di Fossano è finito duecento metri prima. I velocisti sono entrati in scena all’ultimo minuto: Tim Merlier ha vinto davanti a Jonathan Milan e Biniam Girmay.

3a tappa del Giro d’Italia 2024, l’ordine di arrivo e la classifica generale

Risultati forniti da FirstCycling.com

 
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