“Pochi fanno affari”. Record negativo in Italia – .

“Pochi fanno affari”. Record negativo in Italia – .
“Pochi fanno affari”. Record negativo in Italia – .

BELLUNO – Dall’analisi demografica delle imprese emergono dati per nulla incoraggianti: a Belluno l’andamento complessivo delle imprese descrive un’oscillazione negativa pari a 58, quasi quattro volte più decisa di quella subita lo scorso anno. I numeri preceduti dal segno meno, sulla carta, sarebbero molto più alti (270), visto che quasi 180 ditte individuali bellunesi sono state recentemente cancellate dal registro delle imprese per mancata compilazione degli atti gestionali negli ultimi tre anni, a conclusione del un procedimento amministrativo. In qualità di presidente della Camera di Commercio Mario Pozza, invece, «La dinamica demografica risente di fattori amministrativi che poco o nulla hanno a che fare con il ciclo economico». Osservando il dato che descrive il numero di imprese individuali presenti in provincia a marzo 2024, pari a 1.340, e confrontandolo con gli anni precedenti, si possono fare alcune valutazioni.

IMPRENDITORIA
Infocamere, che ha elaborato l’analisi sopra descritta, ha valutato che i dati raccolti sono dovuti anche a un calo del flusso di iscrizioni, in linea con la media nazionale (-15%), ma anche a una propensione imprenditoriale che in provincia è essere ben al di sotto della media regionale. Anzi, tra i più bassi del Paese. Nel 2014 in Italia nasce un’impresa ogni cento abitanti adulti, nel 2023 a Belluno questo valore scende a 0,59. La tendenza sembra essere attribuibile a due cause principali: maggiori barriere all’ingresso e declino demografico.

GIOVANE
Le imprese giovanili vedono un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni nel periodo considerato, ma non sufficiente a compensare i risultati delle imprese non giovanili, quindi quelle con età superiore ai 35 anni. L’incidenza percentuale delle squadre giovanili era del 9,2% dieci anni fa ed è ora è sceso all’8%. I settori in cui si mantiene più elevato sono la ristorazione e le attività legate ai servizi alla persona, oltre all’agricoltura. Cresce il tasso di turnover: considerando gli imprenditori con più di 65 anni si passa dal 10,8% del 2014 al 14% del 2023.

ARTIGIANI E FILIALI
Le imprese artigiane del territorio, che a fine dicembre rappresentavano il 33,9% del totale, diminuiscono di 43 unità. Al contrario, le unità dipendenti, cioè le filiali, continuano a crescere: se ne sono viste nell’ultimo anno 59 nuove, per un totale di 4614.

CONCLUSIONI
Dall’Ufficio Studi e Statistiche della Camera di Commercio, quindi, emerge che: «In Italia nel 2014 si registrava un perfetto equilibrio tra le due fasce di età degli imprenditori (rapporto pari a 100), mentre nel 2023 la classe under 35 non non compensare gli over 64 (il rapporto scende a 70). A Belluno nel 2014 prevalgono gli imprenditori individuali under 35 (rapporto pari a 115), nel 2023 il vantaggio si sposta a favore della quota di imprese over 64 (rapporto pari a 81).

SETTORI
Il tasso di turnover assume valori sensibilmente diversi a seconda del settore di attività economica considerato ma le costruzioni, la ristorazione, le attività legate ai servizi alle imprese e alle persone, gli autoriparatori di auto e moto, mantengono un rapporto favorevole per la fascia di età under 35 (rapporto superiore a 100), anche se in tutti i casi il confronto con dicembre 2014 vede il rapporto in diminuzione. I settori più a rischio fatturato sono, in entrambe le province, l’agricoltura, l’industria manifatturiera e il commercio all’ingrosso e al dettaglio”.

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Il Gazzettino

 
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