Da oltre 500 anni il culto della Madonna tra fede, tradizione e miracoli ~ CrotoneOk.it – .

Crotone – Il culto della Madonna di Capocolonna è una storia antica, fatta di avvenimenti e vicende storiche e punteggiata da miracoli e tradizioni. Succede tutto sul promontorio Lacinio, dove la bellezza del mare e della natura incontra la storia di nobili e antiche civiltà. Su quel promontorio dove sacro e profano si incontrano, si accende la fede. La storia della Madonna è poi costellata di tanti miracoli. Il mancato rogo della Sacra Effigie fu solo il primo di una lunga serie. Uno in particolare, però, è rimasto ben impresso nella mente dei crotonesi. L’8 marzo la Calabria è stata sconvolta da un terribile terremoto. Molti edifici del crotonese caddero in rovina, ma la popolazione fu risparmiata da tale devastazione. Grata per le vite umane risparmiate, la salvezza fu attribuita alla benevola intercessione della Celeste Madre di Capocolonna.

Volnero così ringraziare la loro Patrona costruendo una piccola edicola votiva in Largo Umberto I, dove ancora oggi è custodita un’icona della nostra Madonna. Viene chiamata “Madonneddra”. Don Bernardino Mongelluzzi Racconta così la testimonianza di mons. Il Cantore Pasquale Iuzzolini nel suo libro: «Erano passati i primi giorni di marzo. Il mare, ritiratosi dalle sue sponde, mandava dai suoi fondali orribili ruggiti senza che l’aria fosse agitata dal vento, quando la sera dell’8 marzo all’una e dieci minuti del mattino si udì un ruggito come di un vicino treno. . Tutti drizzarono le orecchie; all’improvviso la terra trema con veementi sussulti e sussulti. Terrorizzati, i crotonesi fuggirono vedendo le loro case aprirsi e chiudersi, piegarsi e sollevarsi a vicenda, travi che entravano e uscivano dai soffitti. Questa fatidica notte è seguita da un giorno più spaventoso. Spunta l’alba del 9 marzo, ancora buia e piovosa, i poveri crotonesi, oppressi dalla stanchezza, dal terrore, dall’ansia della giornata, rivolgono gli uni sugli altri gli sguardi attoniti e stupiti. Una è la voce che irrompe in mezzo al comune tormento ed è la voce di tutti che invoca la protezione di Maria Santissima del capo. Ma chi ha il coraggio di rischiare la vita nella Cattedrale quando la terra non smette di tremare? Se non incoraggiati dalla voce pietosa e insinuante del Vicario Generale Decano Giuseppe Maria Sculco, alcuni fratelli dell’Immacolata, vestiti di sacco e coronati di spine, mostrano al popolo gemente l’Arca della salvezza. Chi potrà mai descrivere quei momenti di vera emozione?

L’Immagine viene poi collocata in una baracca in Largo Suriano”. Passano quasi vent’anni e qui la Madonna di Capocolonna mostra ancora la sua misericordia verso la città: nel 1851 la Vergine Nera salva Crotone da una grave epidemia di colera. E intanto nel corso dei secoli si susseguivano le grazie ricevute e le suppliche ascoltate. Come quando nel 1908 il terribile terremoto che colpì Reggio Calabria e Messina risparmiò Crotone. Anche nella storia più recente interviene la Vergine. Nel 1990 una siccità mise in ginocchio la zona agricola del Marchesato. Abbiamo cominciato a pregare incessantemente e la grazia non ha tardato ad arrivare.

 
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