“Deve prendere in mano la situazione e farsi sentire. Solo così potrà essere un ottimo sindaco. Finora non è successo nulla di memorabile”.
Come giudica il Movimento Cinque Stelle l’azione dell’amministrazione, che ha sostenuto nel maggio dello scorso anno e che, così facendo, ha contribuito alla vittoria di Possamai su Rucco? La risposta la dà Edoardo Bortolotto, avvocato, 48 anni, paladino del movimento vicentino e candidato sindaco un anno fa.
Come lo valuta il Consiglio?
Se n’è andata con grandi aspettative. Sono giovani. Aspettiamo che facciano i test, finora non hanno fatto vedere molto. La granella Tav è in arrivo e porrà tanti interrogativi che attendono risposte.
Fiducioso o deluso?
Abbiamo dato sostegno e 800 voti si sono rivelati pesanti. Abbiamo fatto due richieste: avere un osservatorio sul Pfas, perché su questo tema siamo nella situazione in cui eravamo dieci anni fa. Il secondo tema sono i consigli di quartiere, perché vogliamo avere voce in capitolo.
Hai avuto delle risposte? Sei soddisfatto?
Il Comune può fare molto, visto che la Giunta precedente non ha fatto molto. È vero che la responsabilità del Pfas è di Regione e Provincia, ma sono passati dieci anni e il Comune potrebbe alzare la voce con la Regione. Sull’Osservatorio di Vicenza si va avanti, i punti sono fissati.
Insisto: non capisco se sei felice o deluso
Diciamo che mi aspettavo più decisioni su questi due aspetti. Invece stiamo aspettando, come Godot.
Il suo bilancio vira quindi verso le perplessità
Un anno della nuova amministrazione è ormai passato. Non c’è stata quella spinta che potesse farci dire “in città è successo qualcosa di nuovo”. Ma arriverà sicuramente.
Ora il pendolo oscilla verso i fiduciosi
Potrebbe essere un ottimo sindaco a patto che abbandoni i toni compassati del partito democratico, prenda in mano la situazione e imponga il suo carattere. Lui è l’amministrazione. Non vorrei che tutto si riducesse a una politica pubblicitaria.
E l’opposizione?
Diciamo che non ha brillato. Lei sta peggio di chiunque altro.
Come si posiziona nel dibattito sul campo largo o sul campo di destra, insomma sull’alleanza di sinistra?
È inevitabile con l’attuale legge elettorale. Tuttavia, l’alleanza non può essere stipulata a freddo. C’è un approccio lento e potrebbero esserci difficoltà di espressione. Il problema è un altro.
Questo significa?
Conte è una persona corretta quindi è difficile unirsi in tre, quando qualcuno ancora insulta.
Ti riferisci a Renzi e Calenda?
Certo. In Sardegna l’alleanza ha funzionato anche senza centro. Andiamo avanti con chiunque sia lì.
Schlein è dentro
Possiamo parlare con lei perché tiene il Pd su posizioni vicine, quelle di una forza laica.
(adl)