Pnrr Caserta, il riscatto parte da Acquaviva con scuole e centri sociali – .

Pnrr Caserta, il riscatto parte da Acquaviva con scuole e centri sociali – .
Pnrr Caserta, il riscatto parte da Acquaviva con scuole e centri sociali – .

Il Pnrr diventa cantiere e accelera anche lui Caserta. La svolta è una realtà con tempi di attesa rivelatisi lontani parenti di quelli biblici a cui amministrazioni e cittadini si sono abituati da decenni. Basti dire che la richiesta di fondi Pinqua, l’ Programma innovativo nazionale sulla qualità della vita finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, risale al 2021. Sul tavolo quindici milioni per interventi di riqualificazione da ultimare e sperimentare entro marzo 2026 (salvo proroghe). Basta, quindi, sogni affidati a progetti, a rendering che la maggior parte delle volte finiscono nel dimenticatoio, complici procedure burocratiche farraginose o la mancanza di risorse. Questa volta l’occasione è unica, da sfruttare appieno per garantire un volto nuovo alle città e servizi di qualità alle comunità.

Gli agglomerati

A Caserta, ieri mattina, dopo la realizzazione dei primi tratti delle piste ciclabili (l’ultimo tra cantiere lumache e polemiche), è partito il progetto di rigenerazione urbana e riqualificazione del quartiere Acqua viva, il più popoloso, e anche il più difficile, che si estende nella zona meridionale oltre la lunga serie di binari che divide la città. Un quartiere inclusivo e multietnico, caratterizzato dalla presenza di tre cluster di edilizia popolare, tra cui quello di via Trento, spesso nelle notizie per episodi di criminalità e arresti per droga. Qui vivono circa ventimila anime, che da decenni attendono la rinascita e il riscatto sociale. Insomma, segnali forti capaci di invertire la tendenza in un’area cittadina dove decenni di abbandono, incuria e disattenzione hanno inevitabilmente comportato disagio e degrado sociale. Un’inversione di tendenza auspicata anche dalla Chiesa, che si è messa in prima linea con il vescovo in testa Pietro Lagneseche qui lo scorso anno ha voluto per la prima volta la Via Crucis, intesa come segno di rinascita e di riscatto per tutte le zone periferiche della città e della provincia segnate dal degrado e dalle tensioni sociali. Un lavoro portato avanti quotidianamente da don Antonello Giannotti, parroco di Nostra Signora di Lourdes, che fin dal giorno del suo insediamento si è battuto al fianco della comunità per accendere i riflettori sulle criticità vissute in un quartiere «dall’identità molto forte, ricco di umanità e generosità evangelica”. Tra l’altro anche le associazioni hanno giocato un ruolo importante. Qui sono nati progetti pilota, grazie anche al forte senso di appartenenza dei residenti. Soprattutto il Piedibus pensato per gli alunni, la gestione condivisa del verde pubblico e l’accoglienza degli immigrati. Qui, poi, c’è anche l’Università Luigi Vanvitelli che ogni giorno anima il quartiere con docenti e studenti.

La svolta completa richiederà almeno due anni. I primi interventi, dopo l’allestimento del primo cantiere ieri, sono previsti nelle vie circostanti via Acquaviva e riguarderanno la riqualificazione delle strade e dei marciapiedi con la realizzazione di una pista ciclopedonale, la sistemazione dell’arredo urbano, la abbattimento delle barriere architettoniche, nuova segnaletica stradale e riqualificazione delle ville. È stato allestito il circuito di piste ciclabili fino al confine con San Nicola la Strada. Previsto anche un parcheggio sotterraneo (il progetto, però, ha alimentato polemiche soprattutto da parte degli ambientalisti) e la riqualificazione di quattro locali pubblici ormai in stato di abbandono. Qui l’arredo sarà assicurato da cesti, panchine, fontane, nuove aiuole, moderni sistemi di illuminazione, giochi per bambini e macchine fotografiche. Il pezzo forte è rappresentato anche dalla demolizione e ricostruzione della scuola media Ruggiero di via Trento, da sempre presidio di legalità e integrazione nella zona più difficile del quartiere. Il sindaco parla di un intervento di portata epocale Carlo Marino: «I lavori – dice – cambieranno completamente il volto del quartiere Acquaviva. In tutta quest’area ci sarà una riqualificazione non solo dal punto di vista infrastrutturale, ma anche sociale con il recupero di tutte le ville e gli spazi di aggregazione presenti. Si tratta di un progetto imponente, che restituisce centralità al quartiere più popoloso della città e che renderà il quartiere Acquaviva il simbolo di un grande processo di crescita e sviluppo che interesserà Caserta nel prossimo triennio”.

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La mattina

 
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