8 maggio. Tre fatti per Assange a Reggio Emilia in attesa del nuovo verdetto – .

8 maggio. Tre fatti per Assange a Reggio Emilia in attesa del nuovo verdetto – .
8 maggio. Tre fatti per Assange a Reggio Emilia in attesa del nuovo verdetto – .

Il Movimento di Reggio Emilia impegnato nella campagna di liberazione del Giuliano Assange continua ad attivarsi per mantenere viva l’attenzione sul caso del giornalista/editore di WikiLeaks e del8 maggio prossimamente sono previsti diversi eventi nella zona, con la partecipazione del giornalista investigativo Stefania Maurizicon cui collabora il fatto Quotidiano ed è autore del libro “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Assange e WikiLeaks”.

Al mattino, daglielo 10.15 A 11.45 A l’università (Viale Allegri, 9) il giornalista terrà una conferenza su “Media, libertà e diritti umani – La storia di Julian Assange” in dialogo con il prof. Damiano Razzoli, responsabile del corso di Comunicazione Multimediale. Oltre agli studenti universitari interessati, saranno presenti alcune classi quinte delle scuole secondarie della città. L’iniziativa è promossa in collaborazione con la Coop. Reggiana Educatori e con Officina Educativa, nell’ambito di percorsi formativi condivisi con gli insegnanti.

L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico.

Nel pomeriggio, andiamo 18:15 A 19:30, Stefania Maurizi sarà ospite di Club Berneri per un incontro conviviale durante il quale farà il punto della situazione sulla vicenda legale di Assange.

L’ultimo evento della giornata si terrà a CasalgrandeA 21:00 nella sala espositiva “G. Strada” (P. zza R. Ruffilli, 3): un incontro pubblico dove Stefania Maurizi presenterà gli elementi raccolti nel lungo lavoro di ricerca da lei svolto su questo tema Giuliano Assange e Wikileaks, un’indagine che restituisce un’immagine di Assange non più un criminale, ma una vittima.

Assange è vittima di una persecuzione legale senza precedenti per aver diffuso documenti confidenziali a dir poco imbarazzanti per il governo degli Stati Uniti, che rivelavano, tra le altre cose, crimini di guerra commessi in Iraq e Afghanistan. Crimini finora nascosti grazie al “segreto di Stato”.

Da cinque anni Assange è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Londra, senza processo né accuse, e ora attende la decisione finale sulla sua estradizione negli Usa, dove vogliono processarlo sulla base di una legge del 1917, che ha mai stato applicato fino ad ora. a un giornalista, che non fa distinzione tra una spia e un professionista dell’informazione che pubblica notizie di pubblico interesse. In pratica gli vogliono negare lo scudo del primo emendamento della Costituzione americana, che garantisce la libertà di stampa nell’interesse dei governati e non dei governanti.

Il 20 maggio l’Alta Corte di Londra dovrà valutare se le garanzie fornite dagli Usa sul trattamento che sarebbe riservato ad Assange, in caso di estradizione, possano considerarsi soddisfacenti – condizione necessaria per confermare l’estradizione – oppure, se no, accogliere la richiesta di ricorso contro l’estradizione presentata dagli avvocati di Assange.

In ogni caso, non possiamo permetterci di avere fiducia sulla possibilità che Assange riesca ad ottenere giustizia legale, vista la serie di anomalie che caratterizzano questa lunga vicenda giudiziaria. Per dimostrare che questa è una questione politica, non giudiziaria.

Ecco perché la lotta deve continuare. Per Julian, per i diritti umani, per la democrazia.

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