«Le minacce nucleari sono una follia. Evitare le operazioni militari a Rafah’ – Notizie – .

«Le minacce nucleari sono una follia. Evitare le operazioni militari a Rafah’ – Notizie – .
«Le minacce nucleari sono una follia. Evitare le operazioni militari a Rafah’ – Notizie – .

La Russia riportò la guerra in Europa e insieme alla guerra “impulsi vetero-nazionalistici e neo-imperialisti” che può essere sconfitto solo rafforzando e riformando le Nazioni Unite. Sergio Mattarella è intervenuto all’Assemblea Generale dell’ONU e con un lungo discorso ha passato in rassegna le principali crisi internazionali illustrando la linea di politica estera del governo. Lo ha fatto con una premessa tutta dedicata alla follia delle minacce nucleari che Vladimir Putin sta sbandierando al mondo in questi giorni.

video Mattarella: ‘Con la minaccia nucleare sono a rischio i destini dei popoli’

“I due conflitti in Ucraina e Gaza hanno fatto emergere anche – ha spiegato dal Palazzo di Vetro – sinistre minacce di ricorso alle armi nucleari. Il quadro del trattato per il controllo degli arsenali nucleari è un patrimonio comune di tutti gli Stati. Violarla, anche con semplici minacce, significa mettere a rischio i destini dei popoli. Una responsabilità – ha sottolineato – che la comunità internazionale non può lasciare senza conseguenze”. Pieno sostegno all’Ucraina, quindi, anche se la ricerca di una soluzione pacifica è uno degli impegni prioritari dell’Italia: ma “non una soluzione qualsiasi e, tanto meno, una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Non si tratta di dare vita a una composizione qualunque”. Ma c’è molto di più nel discorso del capo dello Stato che ha trovato piena sintonia con le analisi del segretario generale Antonio Guterres.

Sul conflitto israelo-palestinese Mattarella non avrebbe potuto essere più chiaro con un messaggio a Israele e uno al governo italiano: “le operazioni militari a Rafah devono essere evitate a causa delle drammatiche conseguenze che potrebbero avere sui civili palestinesi”; dobbiamo riprendere i finanziamenti all’UNRWA, l’agenzia che da oltre 70 anni fornisce assistenza di base ai rifugiati palestinesi. “Bisogna poi considerare la funzione essenziale svolta dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla”, ha chiesto nel suo intervento. Per il governo, il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, che accompagna il presidente a New York, ha spiegato che la ripresa ci sarà ma non come prima dell’attentato di Hamas del 7 ottobre: ​​l’Italia ha deciso di “riaprire la linea del finanziamenti all’UNRWA ma su progetti specifici”, ha assicurato, facendo sapere che i progetti saranno valutati “per il loro impatto a favore della popolazione e per la sicurezza, in modo che non vi sia più alcuna mescolanza con organizzazioni terroristiche”.

video Gaza, Mattarella: ‘Evitare operazioni militari a Rafah’

Pochi giorni fa l’ex ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha presentato le conclusioni del suo rapporto all’ONU per analizzare la “neutralità” dell’UNRWA, spiegando che al momento Israele non ha ancora fornito prove dell’infiltrazione di Hamas nell’UNRWA. Il presidente ha poi confermato il fermo sostegno dell’Italia all’Organizzazione presso le Nazioni Unite, spiegando più volte come “il multilateralismo sia il pilastro fondamentale della politica estera italiana”. Inevitabilmente altrettanto forte è il sostegno che il presidente porta all’Onu per il quale resta fermo il sostegno alla proposta di riforma del Consiglio di Sicurezza: “l’obiettivo dell’inclusività è alla base della proposta dell’Italia e dei Paesi riuniti dall’acronimo “Uniting for Consensus” per la riforma e una migliore rappresentatività del Consiglio di Sicurezza, volta innanzitutto a dare spazio alle regioni sottorappresentate, come Africa, Asia e America Latina, per rimediare a un’ingiustizia storica per tutti evidente. Le istituzioni dell’ONU si modellarono sui rapporti emersi dalla Seconda Guerra Mondiale, sulla guerra. È tempo di modellarli sulla pace”.

Mattarella ha chiuso il discorso con le parole dell’ex segretario generale, Kofi Annan: “le sfide globali hanno un elemento in comune, cioè non rispettano i confini e contro di esse anche lo Stato più forte si dimostra impotente”.

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