L’amministrazione comunale di Materain coerenza con quanto deciso dall’intero Consiglio nei mesi scorsi, conferma l’impegno e la volontà parere contrario al progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano dalla frazione organica dei rifiuti urbani, proposto su terreno privato adiacente alex discarica comunale di La Martella.
Lo hanno sottolineato il sindaco Domenico Bennardi, con l’assessore all’Ambiente Massimiliano Amenta, alla vigilia della conferenza dei servizi decisionali, già prevista per il 15 maggio in Regione Basilicata a Potenzaper valutare il progetto proposto da una LLC pugliese.
Bennardi spiega:
“Il Comune di Matera tra le ipotesi di rilancio dell’ex piattaforma rifiuti di La Martella (ce ne sono altri in fase di indagine), aveva ipotizzato realizzare un impianto su area pubblica per la produzione di biometano da frazione organica, senza dare alcun seguito formale all’idea.
Il tema, infatti, è stato preliminarmente portato all’attenzione dei cittadini e del Consiglio comunale, quale massima espressione della volontà civica, registrando una posizione di ferma e condivisibile opposizione.
Quindi attualmente la volontà della gente e dei cittadini residenti a La Martella, che noi abbiamo rispettato, è contraria alla realizzazione di tali impianti in quella zona.
Per queste ragioni, chiediamo agli uffici competenti della Regione Basilicata di prendersi del tempo sul progetto allo studio, per valutarne eventuali siti alternativi che sono lontani da quella zona, tenendo anche in debita considerazione le giuste preoccupazioni dei residenti e dei titolari di attività produttive del settore agroalimentare, già segnati dalle pesanti conseguenze sulla loro salute dovute alla presenza della discarica comunale, ormai abbandonata e quasi completamente bonificato.
Lanciamo un appello ai neo eletti consiglieri regionali di Matera affinché sostengano nelle sedi opportune le ragioni dei cittadini.
Insomma, quell’area non è vocata ad insediamenti industriali di questo tipo, e noi abbiamo il dovere di dare seguito concreto agli impegni assunti con un ordine del giorno approvato dall’intero Consiglio comunale, a difesa di quell’area urbana.
Se il progetto fosse stato gestito da un ente locale, l’interesse pubblico avrebbe prevalso sull’esigenza di fare impresa e produrre profitti, che invece spinge fisiologicamente l’iniziativa privata”.
