contro l’intraprendente Latina basta uno 0-0 – .

contro l’intraprendente Latina basta uno 0-0 – .
contro l’intraprendente Latina basta uno 0-0 – .

Appena sufficiente. La bellezza del percorso agonistico compiuto nella stagione regolare e il privilegio dei due risultati utili su tre nella gara unica, ereditati dalla classifica finale, premiano il Taranto, al quale un pareggio a reti inviolate è favorevole per accedere agli ottavi di finale. fase a gironi dei playoff.

Nella fantastica notte di uno stadio Iacovone circondato dalla passione di circa novemila spettatori e impreziosito dai giochi di fuoco cromatici, inneggiando rigorosamente ai rossoblu, gli uomini guidati da Ezio Capuano dominano le emozioni e sfoggiano un’autentica prova di maturità, abbandonandosi le consuete metamorfosi tattiche e di ruolo, per correggere le imperfezioni emerse nel corso del primo tempo e interpretare una ripresa coraggiosa e pragmatica. Latina si sorprende abdicando all’onore delle armi: la squadra nerazzurra allenata da Gaetano Fontana unisce disciplina, strategia e spensieratezza, tanto da spaventare l’avversario più stimato con le iniziative dei suoi atleti più talentuosi.

Ezio Capuano si affida allo schema mnemonico del 3-4-3: la novità coincide con l’avanzamento di Luciani sulla corsia destra, mentre sfuma in panchina il ballottaggio tra Valietti e Mastromonaco. Rispetto all’ultima prestazione di campionato, disputata proprio sul campo dei nerazzurri laziali, il tecnico ionico recupera sia Miceli in difesa (avendo smaltito la giornata di squalifica) che Calvano in regia: la cerniera arretrata è chiusa da Riggio ed Enrici sui pali destro e sinistro, mentre Zonta a centrocampo e Ferrara sulla fascia mancina completano la linea chiave. Replica invece le scelte del tridente, appannaggio di Kanoute e Bifulco da esterni per ispirare la ritrovata striscia di Simeri da punta centrale. Fontana disegna la sua Latina quasi come uno specchio, con Mastroianni a fungere da puro terminale offensivo, decisamente coadiuvato da Paganini e D’Orazio, fuoriclasse delle fasce insistenti e creativi, oltre che generoso nello sfruttare i corridoi centrali, inserendosi tra le file spazi e operare in ampiezza sugli esterni, mentre gli opposti Ferrara e Luciani evidenziano non poche difficoltà. Nel 3-4-2-1 antagonista spiccano le qualità del figlio d’arte Di Livio (puntuale nelle verticalizzazioni e sulle punizioni) e dell’ex rossoblu Crecco, ma anche l’esperienza di Marino in una retroguardia decisa a sacrificarsi. e nel chiudere gli stretti varchi alle fiamme piuttosto disordinate dei rossoblu.

La partita mostra un approccio vivace, caratterizzato da frequenti inversioni di fronte e libero dal filtro delle meditazioni in zona cruciale: i ragionamenti sembrano assenti, l’impronta è quella dell’aggressività e del dinamismo, spesso penalizzante negli inserimenti degli attaccanti centrocampo, che appare frettoloso. I rossoblu rischiano di essere costantemente superati negli appoggi e nei contrasti individuali, senza indovinare il momento in area: al 9′ Bifulco sferra un secco colpo dal mancino, respinto dall’altro ex Vona; Simeri recupera palla e la passa a vantaggio dell’accorrente Luciani, che serve Calvano, la cui conclusione dal limite sorvola di poco la traversa. Tre minuti più tardi, al 12′, il Latina risponde con una progressione di Di Livio e D’Orazio, che offrono una palla al centro che non viene contrastata in tempo da Paganini.

Miceli sviluppa un dialogo da dietro, aprendosi a favore di Luciani, che a sua volta è propenso ad abbassarsi sulla linea di fondo: il breve scambio con Kanoute e l’atterramento dello stesso attaccante senegalese producono una punizione dall’alto di destra del rigore. area, ma la parabola disegnata da Zonta si spegne oltre l’incrocio dei pali al 23′. L’evoluzione della gara insiste su entrambe le catene: il Taranto ci prova al 33′ con Zonta, autore di un lungo assist alla ricerca di Luciani, che non riesce a agganciare all’altezza del secondo palo alla sinistra del portiere pontino Guadagno. L’epilogo del primo atto lo gioca Latina: al 34′ la ripartenza di D’Orazio agevola Di Livio, che calibra un destro aereo che sibila a dismisura. Sulla fascia destra, invece, Paganini sfugge al contrasto di Ferrara e lancia un cross preciso che non viene intercettato per un soffio sotto porta dall’inarrestabile D’Orazio (37’pt).

In avvio di ripresa Capuano corre subito ai ripari e trasforma il sistema di gioco, rimpolpando il centrocampo basato sul 3-5-2.: punta su Ladinetti a centrocampo, subentrando a Riggio, ma sacrifica anche Bifulco in attacco, inserendo Valietti sulla fascia destra. Dal secondo giro di lancette, però, Gianmarco Vannucchi, autore della prima provvidenziale parata, svetta: si oppone con entrambi i guanti alla rovesciata acrobatica offerta da D’Orazio sulla porzione mancina, favorito dalla suggestione opposta di Paganini. . L’occasione clamorosa la crea il Taranto al 10′: Valietti compie una progressione mutuata al servizio di Zonta che, svincolandosi sulla trequarti con Calvano che protegge la difesa, scarica il fendente di prima intenzione nel cuore dell’area, ma il la palla finisce di poco sul fondo alla sinistra di Guadagno.

Capuano rimodella la batteria offensiva, sostituendo Kanoute e Simeri rispettivamente con Orlando (la sua fantasia tra le linee è efficace) e con De Marchi (la sua fisicità e intraprendenza in profondità sono fondamentali) al 12’st. Le intuizioni sono giuste: al quarto d’ora Orlando calibra la conclusione di destro dalla trequarti, ma Guadagno alza il pallone sopra la traversa e si rifugia in angolo. Un minuto più tardi, il Latina spaventa i padroni di casa: la penetrazione in area di D’Orazio è raffinata, ma sul rasoterra insidioso Vannucchi si allunga e blocca. La manovra si vivacizza: Zonta recupera un pallone a centrocampo e lo serve a De Marchi, che allarga sulla destra e realizza un diagonale destinato a finire a fil di palo (23’st). Alla mezz’ora l’ex attaccante del Padova prova ancora a sorprendere con un tiro centrale da fuori area, ma il portiere della Lazio è attento.

Fontana gioca la sua ultima carta inserendo Del Sole e Fabrizi al posto rispettivamente di D’Orazio e Marino (36’st). E la sua squadra latina sfiora addirittura il colpo grosso al 38′, quando un cross del neo entrato Del Sole ispira il colpo di testa di Mastroianni, bloccato su calcio d’angolo da capitan Vannucchi che salva il risultato. E regala al Taranto la seconda partita ad eliminazione diretta dei gironi play-off, in programma sabato prossimo, sempre tra le mura amiche di Iacovone, contro il Picerno, vittorioso 2-0 sul Crotone.

 
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