“Loreto cuore delle Marche. Ospitalità e relazioni sono la chiave del turismo” – .

“Loreto cuore delle Marche. Ospitalità e relazioni sono la chiave del turismo” – .
“Loreto cuore delle Marche. Ospitalità e relazioni sono la chiave del turismo” – .

Monsignor Angelo Spina è stato ordinato sacerdote il 5 gennaio 1980. Nel 1999 è diventato parroco dell’antica cattedrale di Bojano, dove ha promosso lavori di restauro e la realizzazione di un ciclo pittorico; nel 2005 è stato nominato vicario episcopale per il santuario dell’Addolorata di Castelpetroso. Si dedicò molto alla scuola e all’educazione dei giovani, insegnò per ventisette anni nei licei, si distinse come giornalista, scrittore e poeta. Nominato vescovo di Sulmona da Papa Benedetto XVI, è entrato in diocesi il 23 giugno 2007, poi è stato nominato arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo da Papa Francesco, entrando in arcidiocesi il 1° ottobre 2017. È delegato della Conferenza Episcopale delle Marche per il turismo, lo sport, il tempo libero, le comunicazioni sociali e la cultura. Monsignor Spina, il turismo è un settore economico di grande importanza. Come promuovere un territorio come il nostro ricco di tante attrattive?

“Il turismo, prima che una fonte economica, è soprattutto un fatto umano e culturale. Gettando le basi su dati storici, culturali e paesaggistici, produce anche economia, ma il primo valore è l’essere umano con la sua cultura, con le sue tradizioni e il territorio in cui vive”. Qual è l’elemento fondamentale che dovrebbe caratterizzare il settore turistico?

“Il fattore fondamentale deve essere l’ospitalità e poi il rapporto umano, che porta a cogliere la bellezza di un luogo e ciò che esprime attraverso secoli di storia e di cultura”. Le vacanze sono un momento importante di riposo e spensieratezza. Come sfruttarli al meglio?

“Oggi le vacanze sono necessarie e non sono il tempo dell’ozio, ma il tempo per dare al corpo un riposo necessario, un riposo per la mente e anche un riposo per il cuore. Quindi le vacanze servono a cogliere la bellezza in cui ci si trova, il paesaggio, i monumenti artistici che si sa cogliere, e soprattutto a creare relazioni tra le persone. A volte la vacanza acquista senso proprio quando incontriamo vecchi amici o conoscenti, che ci rinfrescano il cuore e poi l’anima”. .

Parli di incontro, di contatto, di ospitalità, che sono alla base del turismo. Come si muove la Chiesa diocesana?

“Proprio perché nel turismo è importante l’ospitalità, l’arcidiocesi di Ancona-Osimo è maestra in questo, sa dare spazio a chi viene, promuove l’ospitalità con cordialità e ha aperto tanti luoghi importanti come chiese, chiese storiche, i musei diocesani con i loro tesori artistici e tutto ciò che c’è di bello e di buono nel territorio, oltre alle belle tradizioni che si vivono nella nostra terra, che hanno sempre un buon sapore popolare”. Nelle Marche si trova il santuario mariano di Loreto. Quanto può il turismo religioso aiutare lo sviluppo di un territorio?

“Il Santuario di Loreto è il cuore delle Marche. Dal punto di vista turistico, ogni anno vi arrivano milioni di persone, che poi, spostandosi dal santuario, si recano nei dintorni per visitare le tante bellezze che le Marche hanno, dal mare alla montagna, dalle grotte alla città. dell’arte. Essendo un punto di attrazione religiosa, permette anche una diversificazione del territorio molto importante per lo sviluppo turistico della regione”.

Il turismo religioso è una condizione essenziale per i credenti, ma ha anche un valore storico e culturale di grande importanza. Come dovrebbe essere valutato?

«Più che parlare di turismo religioso, che ha una sua valenza, bisogna parlare di pellegrinaggio, del viaggio che l’uomo compie recandosi in un santuario, in un luogo sacro. Questo viaggio compiuto a piedi, su quattro ruote o in qualsiasi altro modo, è soprattutto un viaggio interiore in cui l’essere umano ritrova le sue radici e risponde alle domande di senso: ‘chi sono, da dove vengo e dove vado’. ‘. Ora la bellezza che abbiamo nelle Marche non ha eguali da questo punto di vista: tappa sì di grande riflessione per credenti ma anche per laici”. Il settore del turismo comprende un gran numero di operatori, uomini e donne. Che messaggio manderebbe?

“Sono il biglietto da visita per il turista che viene a visitare la nostra regione. Chi opera nel settore turistico deve mettere al primo posto la gentilezza, la sensibilità, l’ospitalità, l’attenzione e la premura. Tutto questo rappresenta la qualità del turismo, cioè l’ospitalità ma anche le relazioni”.

Cosa diresti ad un turista che sceglie la nostra zona per una vacanza?

“Gli farei i complimenti perché ha scelto bene, arrivando in una terra dove c’è tutto, di più e il meglio dell’Italia. La nostra terra, ‘infinita bellezza’, ti accoglie con il calore della sua gente, la ricchezza della sua storia, le meraviglie della natura e i capolavori dell’arte. La nostra chiesa locale di Ancona-Osimo, aperta, solidale, radicata in una storia spirituale di fede, ha regalato nel tempo chiese e luoghi dello spirito meravigliosi”.

 
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