pescheria, agguato all’imprenditore, compaiono nuove responsabilità riconosciute in Appello – .

pescheria, agguato all’imprenditore, compaiono nuove responsabilità riconosciute in Appello – .
pescheria, agguato all’imprenditore, compaiono nuove responsabilità riconosciute in Appello – .

Inversione di tendenza Appello per i responsabili di un agguato compiuto ai danni di un imprenditore capaccese della ristorazione e del commercio all’ingrosso di prodotti ittici che aveva acquistato un banco al mercato rilevando la metà delle azioni di una società cooperativa, turbando così il regime di monopolio che vi era stato creato all’interno della struttura. Il presidente del collegio, Giuliano Rulli, in parziale accoglimento sia del ricorso proposto dalla Procura che di quello dell’avvocato Antonio Boffa, difensore della parte civile, Augusto Ferrigno, ha disposto una pena peggiore nei confronti degli imputati. In particolare, riformando la sentenza di primo grado, ha riconosciuto la responsabilità penale per entrambi Biagio Lammardo ed entrambi Donato Cataldo sarebbero i presunti autori dell’agguato avvenuto con un fucile calibro 12. Così l’assoluzione di primo grado è diventata in appello una condanna a cinque anni e tre mesi di reclusione per entrambi. Gianni Mauro, titolare di un banco vendita al mercato ittico di Salerno, che secondo l’accusa avrebbe incaricato tre persone di tendere un’imboscata ai danni dell’imprenditore (difeso da avvocati Costantino Cardiello e Attilio Panagrosso), in primo grado era stato condannato a due anni e dieci mesi per un tentativo di estorsione per un affare legato al mercato del pesce e a due mesi per rivelazione di un segreto avendo chiesto informazioni agli amici carabinieri, che lavoravano presso la procura sull’esistenza di eventuali procedimenti penali. Pertanto è stato assolto dall’accusa di aver istigato l’aggressione. In appello gli è stato riconosciuto anche il responsabile dell’aggressione e la pena è aumentata a sei anni e due mesi di reclusione. Confermata l’assoluzione per Massimo Squillante. Riformata con assoluzione la sentenza per il carabiniere Antonio De Divitiis, condannato in primo grado a un anno, ridotto per il collega Giovanni Guerra, da sette mesi a cinque.

Le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Salernosul sistema di monopolio nella zona commerciale di via Craccoè iniziato in seguito all’agguato avvenuto all’alba del 5 dicembre 2017: Ferrigno, a bordo della sua auto, stava percorrendo la litoranea in direzione Salerno, quando sono stati sparati diversi colpi di arma da fuoco contro l’auto. Nella denuncia, l’imprenditore ha raccontato di aver visto due uomini a bordo di un’Audi grigia, notati il ​​giorno prima all’interno della pescheria salernitana, denunciando anche le precedenti pressioni che aveva subito.

A quel punto la polizia ha avviato le indagini sul regime di monopolio all’interno dell’area commerciale di via Cracco che hanno portato all’arresto degli accusati dell’agguato: poche ore dopo la sparatoria, la telecamera del mercato ha filmato due uomini che si erano recati da Mauro stare in un’Audi. La stessa auto che, secondo la Procura, era stata sequestrata Macchina fotografica Campolongo; poi ci furono le cellule telefoniche che completarono il quadro indiziario dell’accusa.

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