Siccità in Sicilia, il Governo Meloni stanzia 20 milioni di euro ma ne servirebbero 590 – .

Siccità in Sicilia, il Governo Meloni stanzia 20 milioni di euro ma ne servirebbero 590 – .
Siccità in Sicilia, il Governo Meloni stanzia 20 milioni di euro ma ne servirebbero 590 – .

Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per l’isola, dove le precipitazioni sono dimezzate e dai bacini mancano 670 milioni di metri cubi d’acqua

[8 Maggio 2024]

Come richiesto un mese fa dal Consiglio regionale, il Governo Meloni ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale a causa della siccità in Sicilia.

L’emergenza ha un orizzonte di 12 mesi e – come spiega la Regione – prevede lo stanziamento dei “primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in breve tempo già in fase di realizzazione dei primi interventi”.

Si tratta di una quantità 6,5 volte inferiore alle risorse che la Sicilia ha stimato necessarie per azioni a breve termine contro la siccità, e circa 30 volte inferiori a quelle stimate a medio termine.

Le soluzioni proposte dalla cabina di regia, guidata dal governatore e coordinata dal capo della protezione civile regionale, sono differenziate in base ai tempi di attuazione.

Tra quelli attuati in tempi rapidi, l’acquisto di nuove autocisterne nei comuni in crisi e la sistemazione di altri mezzi in un centinaio di enti locali; circa 130 interventi tra rigenerazione di pozzi esistenti, perforazione di pozzi gemelli e riattivazione di quelli abbandonati, oltre al revamping di una trentina di sorgenti; il potenziamento dei sistemi di pompaggio e delle condotte; la costruzione di nuove condotte di interconnessione e bypass.

Per i prossimi mesi, invece, stiamo valutando la ristrutturazione e il riavvio degli impianti di dissalazione di Porto Empedocle, nell’agrigentino, e di Trapani, operazioni che richiederanno tempi e procedure di gara più lunghe, non essendo previste sostanziali eccezioni in materia ambientale. e questioni relative agli appalti al di sopra della soglia comunitaria.

Contestualmente, la Protezione civile regionale ha istituito nove tavoli tecnici presso gli uffici del Genio civile dei capoluoghi di ciascuna provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica e dell’Autorità di bacino.

Resta da affrontare il problema alla base della siccità che ha colpito la Sicilia, ovvero la crisi climatica in corso dovuta principalmente all’utilizzo di combustibili fossili come gas, petrolio e carbone. Già oggi i danni legati al cambiamento climatico superano di 6 volte il costo degli investimenti necessari alla transizione ecologica.

 
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