L’Orgoglio Transfemminista di Terni si anima e colora la città, anche senza il patrocinio del Comune – .

L’Orgoglio Transfemminista di Terni si anima e colora la città, anche senza il patrocinio del Comune – .
L’Orgoglio Transfemminista di Terni si anima e colora la città, anche senza il patrocinio del Comune – .

Entriamo nel vivo delle iniziative che ci condurranno al corteo Transfem Terni Pride. In queste settimane continueranno ad esserci iniziative e occasioni per incontrarsi e approfondire tutti gli aspetti che riguardano la lotta transfemminista e la comunità LGBTQIA+.

Questa settimana gli eventi inizieranno venerdì 10 maggio con l’inaugurazione della mostra fotografica “Corpi” a cura di Marta Carlini al Caffè Cavour a partire dalle 18.30 per poi spostarsi alle 21 al CSA Cimarelli per la proiezione del Docufilm “Food For Profit” a seguire un dibattito su temi antispecisti.

Sabato 11 maggio si parte dalle 16 e dalle 17 con “Leggere senza stereotipi”, lettura gratuita ad alta voce per bambini e bambine da 0 a 6 anni presso la Casa delle Donne organizzata da Progetto LeggiAmo – Il Pettirosso aps.

Si prosegue poi al CSA Cimarelli alle 17 con “Voci Libere”, evento open mic e poetry slam organizzato con il Collettivo Catena sul tema dell’autodeterminazione. A seguire alle 22 il concerto de “Lo scantautore” e della cantautrice romana Rita Negrini, in arte “Circe”, promosso da Lunatika Factory.

Domenica 12 maggio, infine, presso il Lab.biciclario è la volta di “L3 Figli3 e chi l3 Ama”, un incontro per parlare di famiglie, diritti e uguaglianza.

Transfem Terni Pride nasce su impulso di “Esedomani Terni”, l’Associazione LGBTQIA+, che con un lungo e partecipativo percorso ha coinvolto associazioni, reti e collettivi del territorio ternano e non solo che ne condividono le istanze.

Transfem Pride nasce dall’esigenza di opporsi alla violenza di genere e di contrastare un sistema patriarcale che si basa sull’oppressione degli oppressi e sulla discriminazione delle donne, di coloro che si autodeterminano come donne e di tutte le diverse identità della comunità LGBTQIA+ Comunità.

La scelta di non richiedere il patrocinio al Comune di Terni per Transfem Pride nasce da un processo di condivisione tra i diversi enti che nei mesi precedenti hanno collaborato insieme per l’organizzazione degli eventi preparatori al pride, creando un calendario ricco di iniziative per educare sulle differenze a sostegno della comunità queer.

Inoltre, questa decisione di non richiedere il patrocinio è stata presa in coerenza con il tema transfemminista del Pride che mal si concilia con le dichiarazioni umilianti, sessiste e aggressive rilasciate dal Sindaco qualche mese fa. Questa posizione è condivisa dalle associazioni locali che aderiscono a Transfem Terni Pride. Crediamo che questi comportamenti, rivendicati dall’intera amministrazione comunale senza mai fare passi indietro, siano espressione della cultura patriarcale che ogni giorno ci impegniamo a decostruire e contrastare, anche attraverso il nostro Pride.

In linea con lo spirito di sorellanza che anima il nostro attivismo e ribadendo la profonda convinzione che l’esercizio della parola debba essere libero da giudizio, esprimiamo all’unanimità la nostra solidarietà a Luca Montali, presidente di Esedomani Terni, per le parole denigratorie ricevute sulla sua persona da rappresentanti del Consiglio Comunale

Parole che, oltre a rappresentare un grave attacco personale, offendono la comunità LGBTQIA+ ternana definita con espressioni irrispettose e infantilizzanti come “popolo arcobaleno”, rivelando poca sensibilità e conoscenza delle tematiche che sarebbero requisiti minimi per essere alleati della comunità queer.

Dirlo e diffonderlo è una responsabilità. Farne il seme di un riavvicinamento è un dovere al quale l’opinione pubblica e politica devono attenersi senza giudizio e con rispetto. Il dibattito politico e le critiche non dovrebbero mai minare il rispetto per le persone.

Le istituzioni hanno il dovere di diffondere una cultura che abbia come obiettivo primario la non discriminazione, di contribuire al processo di eliminazione di ogni forma di violenza e per farlo dovrebbero realizzare iniziative che abbiano l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, a partire da le generazioni più giovani. Organizzare discussioni, dibattiti e consigli comunali dedicati al tema dell’orgoglio sarebbe certamente più auspicabile che utilizzare le piattaforme social per attaccare associazioni e persone che dedicano i loro sforzi all’evoluzione di una società ancora segnata dall’odio e dalla violenza. Ne trarrebbe beneficio un’intera comunità.

 
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