Blitz 2-5 a Prato e altra vittoria, 9-6, in casa. Il Cus Macerata ha sfoderato tutta la qualità dei suoi giovani talenti del futsalier contro i toscani dell’Arpi Nova nel doppio match playout e il risultato è stato una salvezza autorevole.
Ci sarà quindi la terza partecipazione consecutiva alla Nazionale di A5 di calcio, un risultato straordinario perché ottenuto a costo zero mentre altri club spendono migliaia di euro. Non solo, la salvezza e la vetrina nazionale del futsal premiano il lavoro svolto dal Cus Macerata sul vivaio, perché il gruppo è tutto fatto in casa. Prodotto nel Cus.
Gli universitari avrebbero potuto gestire il vantaggio e anche perdere con meno di 3 gol, e invece hanno affrontato la gara di ritorno di Macerata con grande mentalità e concentrazione, perfetta dal punto di vista tecnico-tattico e ribadendo così la superiorità già evidenziata in occasione della partita. primo atto. Grande protagonista ancora una volta Francesco Marangoni che si è confermato stella e re dei bomber del girone D (37 gol) segnando una super cinque. Doppietta per capitan Di Gregorio e ha segnato anche Francavilla Pietro Marangoni.
Lo stesso capitano ci racconta la sua gioia per il traguardo raggiunto. Due vittorie ed entrambe grandi: hai dimostrato di meritare la serie B, la ribalta nazionale. “Sì, siamo stati superiori all’Arpi Nova e devo dire che anche nel girone D abbiamo meritato l’anticipo che ci è mancato di poco”. Qual è stato l’ingrediente vincente? “Coesione di gruppo”.
Un gruppo giovane che ha visto spesso in campo atleti sotto i 20 anni e anche minorenni”. È vero, diversi ragazzi hanno fatto il loro debutto come Leonardo Tognetti, Andrea Molinari, Filippo Paolucci, Nicola Corti, Tommaso Parrino e sabato anche il Nicolò Fraticelli del 2008”. Molti club hanno gli occhi puntati su Francesco Marangoni, c’è il rischio che ceda alle lusinghe? “Chiaramente è un giocatore di categoria superiore e per noi fondamentale. Sono sicuro che resterà qui perché è dove può sentirsi meglio. Vincere in casa, giocando insieme a chi è amico oltre che compagno, è ancora più bello”.
Come ti sei sentito a festeggiare questa salvezza con le fila di capitano? ”Una gioia forse più grande di quella della promozione stessa. Inoltre ero appena guarito da un grave infortunio, insomma è stata dura ma gratificante e parlando di ringraziamenti è giusto farli al presidente De Introna che ci ha dato la massima disponibilità e a mister Zampolini. Purtroppo è venuto a mancare e non ha potuto seguirci per motivi familiari, ma la sua presenza è rimasta comunque presente poiché le modalità di allenamento erano le sue. Siamo tutti cresciuti con i suoi insegnamenti e abbiamo voluto salvarci anche per Michele”.
