Scandalo latte, analisi su smartphone e computer. L’incarico verrà conferito oggi, il perito della Procura di Pesaro avrà 60 giorni di tempo

Scandalo latte, analisi su smartphone e computer. L’incarico verrà conferito oggi, il perito della Procura di Pesaro avrà 60 giorni di tempo
Scandalo latte, analisi su smartphone e computer. L’incarico verrà conferito oggi, il perito della Procura di Pesaro avrà 60 giorni di tempo
PESARO Latte adulterato: fissato per questa mattina, davanti alla Procura, l’incarico al consulente della Procura di copiare i dati contenuti nei cellulari, pc e altri dispositivi elettronici sequestrati agli indagati. L’obiettivo è capire se all’interno possono esserci tracce utili per l’indagine su possibili usi e modalità degli adulteranti utilizzati. Passaggio obbligato, i risultati della perizia dovrebbero arrivare in circa 60 giorni. Le prime analisi hanno rilevato una “sospetta carica batterica elevata”. Le indagini coinvolgono 9 persone e 3 aziende tra cui Fattorie Marchigiane, l’azienda Colli al Metauro controllata da Cooperlat.

Nel frattempo, l’indagine ha portato ad una serie di ripercussioni tra cui le dimissioni del presidente Gianluigi Draghi (Gianpaolo Lizzi è il nuovo direttore dello stabilimento di Colli Al Metauro) e la sospensione delle attività dello stabilimento indagato, per consentire la verifica ed eventuale bonifica degli impianti produttivi e dell’intera struttura, affinché ciascuna funzione possa essere riportata al massimo delle sue capacità e potenzialità nel più breve tempo possibile, garantendo la totale salubrità degli ambienti produttivi e dei prodotti finiti. Nei giorni scorsi i Nas hanno sequestrato circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di latticini, oltre a circa 2,5 tonnellate di sostanze adulterate (soda caustica e acqua ossigenata), per un valore complessivo di poco inferiore agli 800mila euro.

Le indagini

Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Pesaro mirano ad accertare l’utilizzo di sostanze adulteranti e adulteranti nel circuito produttivo di latticini della grande distribuzione organizzata. Ad oggi è stato segnalato un solo ritiro precauzionale di prodotti confezionati nello stabilimento Fattore Marchigiane: tre lotti di mozzarelle per pizzerie, vendute con quattro marchi diversi in confezioni da un chilo e due chili e mezzo. TreValli Cooperlat ha ribadito la totale genuinità di tutti i prodotti provenienti dagli stabilimenti di Jesi e Amandola, che non sono interessati dall’indagine né da alcun provvedimento.

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Corriere Adriatico

 
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