POTENZA, IL CENTRODESTRA È COMPATTO, IL CENTROSINISTRA SI SCIOLGE, VERDI E CINQUESTELLE SOSTENGONO IL CIVICO SMALDONE – Talenti Lucani – .

POTENZA, IL CENTRODESTRA È COMPATTO, IL CENTROSINISTRA SI SCIOLGE, VERDI E CINQUESTELLE SOSTENGONO IL CIVICO SMALDONE – Talenti Lucani – .
POTENZA, IL CENTRODESTRA È COMPATTO, IL CENTROSINISTRA SI SCIOLGE, VERDI E CINQUESTELLE SOSTENGONO IL CIVICO SMALDONE – Talenti Lucani – .

Il passo indietro di Guarente rappresenta una svolta sostanziale nella strategia del Centrodestra, intento a scongiurare il rischio di una conclusione anomala del voto con la cosiddetta papera zoppa, cioè un sindaco di un colore e la maggioranza di un altro. La sostituzione con Fanelli non elimina in teoria il rischio ma lo attenua molto, a giudicare dai commenti provenienti dalle stesse fila del centro e della destra, con le forze impegnate a trovare una soluzione unitaria e che vedevano nella candidatura di Guarente un elemento di divisione. Dall’analisi degli ultimi aggiustamenti, si capisce che Marcello Pittella, anziché giocare a rifare l’immagine di leader riformista, momentaneamente fuori posto per colpa altrui, si è ambientato nella nuova posizione di uomo di centro che dialoga con la destra e che punta a influenzarla in tutte le situazioni, compresa quella del Comune di Potenza dove va al primo turno con una lista fatta insieme agli ex democristiani, ad eccezione dei Popolari Uniti. Questa lista vedeva inizialmente come candidato sindaco nientemeno che il fratellino dissidente d’Italia Alessandro Galella, in forte disaccordo con il suo leader di riferimento Rosa, a causa dello scarso appoggio che quest’ultimo gli ha dato alle elezioni regionali, come testimonia il misero bottino raccolto in Avigliano. Un po’ di cinismo da parte di Pittella che però è stato contrastato dal senatore Pepe con il passaggio da Guarente a Fanelli che ha tolto a Pittella la giustificazione di marciare da solo. E la dichiarazione di Azione e Compagnia Singer che elogia il senso di responsabilità di Guarente per questa rinuncia dimostra che non c’è da temere una spaccatura da questo lato. Oltre ai tre partiti di destra, Polese è della partita anche con la Lista Orgoglio Lucano e forse anche con la Vera Basilicata. Nel Pd nessuno parla e nessuno si presenta, magari nascondendosi per la vergogna dell’ennesimo pasticcio o già preparandosi all’ennesimo scontro interno per una leadership a Roma come a Potenza che sembra cosa da curatore fallimentare. La notizia arriva dai Cinquestelle che hanno stretto un accordo con il candidato indipendente Pierluigi Smaldone che, già con due liste proprie, ora si vede sostenuto sia dai Verdi che dai Cinquestelle. Quattro liste tengono viva la speranza di un terzo partito che possa accontentare i potentini, come già accaduto a Matera, e che riempia definitivamente le angosce di uno schema bipolare dove sia la destra che la sinistra hanno molto deluso l’elettorato. In questa alleanza non c’è Basilicata Possibile, che ricorre ad una candidatura poco realistica di Giuzio, forte del discreto successo ottenuto nella città alle recenti elezioni regionali. Ancora una volta, nel momento di dimostrare di lavorare insieme per una svolta, Basilicata Possibile si distorce in tattiche incomprensibili che vorrebbero dimostrare, senza riuscirci, un pensiero politico elitario e profondo. Tutti divisi… appassionatamente, a differenza ancora una volta di una destra che, nei momenti cruciali, non solo vieta gli scontri ma riesce ad aggregare nuove forze con il collante del potere. Rocco Rosa


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