Premio “Carlo U. Rossi” – Teatro Colosseo – Torino – .

Entriamo dietro le quinte della grande musica con il ritratto di un produttore unico, il torinese Carlo Rossi, attraverso il ricordo dei musicisti che hanno collaborato con lui durante la sua lunga carriera professionale

Una serata speciale, quella dello scorso 29 aprile, organizzata daAssociazione Carlo U. Rossi al Teatro Colosseo di Torino nel contesto di Torino Jazz Festival 2024che ha ospitato il Premio in memoria di Carlo Rossicompositore, arrangiatore, produttore artistico e tecnico del suono, una delle figure più importanti e autorevoli del panorama musicale italiano degli ultimi 30 anni.

L’Associazione, guidata da Alessandra BrizziLa moglie di Carlo, dal 2018 promuove una serie di iniziative (tra cui l’assegnazione di borse di studio e premi), con l’obiettivo di sostenere le idee dei giovani talenti e riconoscere e valorizzare la produzione artistica E Musica italiana.

Alessandra Brizzi, presidente dell’Associazione Carlo U. Rossi, con Rocco Papaleo e Carolina Di Domenico

Le premiazioni della serata

I vari ospiti della serata sono stati presentati e introdotti sul palco da un istrionico Rocco Papaleocapace di aprire la scena con un suo pezzo, accompagnato al pianoforte da Boosta del Subsonico.
Anche per introdurre i vari momenti della serata Carolina Di DomenicoConduttore e presentatore televisivo e membro della giuria professionale che ha assegnato i vari premi ai vari produttori musicali, tra cui Tommaso Collivapremiato come miglior produttore di musica indipendentee Dario Faini, alias Dardustche riceve il riconoscimento di entrambi miglior produttore di musica elettronica con il suo album “Duality”, entrambi come il miglior produttore di sempre.

Dardust premiato come miglior produttore assoluto

Gli ospiti della serata

La serata è davvero un omaggio all’amicizia e alla comune passione per la musica, che unisce gli ospiti che si alternano sul palco, per portare un ricordo personale e unico di Carlo Rossi. Tra i primi a scendere in scena, quelli dirompenti Supernova blu, gruppo femminile di musica blues&soul torinese; ci penseranno i giovanissimi a rinsaldare il legame con il territorio piemontese e a portare tutto il loro disperato rock&roll Piccolo uomoil gruppo rivelazione di X-Factor nel 2022, composto anche da due figli d’arte (Giuliano E Zak Loggiafigli dell’ex chitarrista dello Statuto).

I Piccoli Uomini

Quando si tratta di sfoggiare ricordi personali, però, la scena è tutta per lei, Nina Zilliaccompagnato dal meraviglioso Quartetto Emanuele Cisiinsignito in questa occasione della Targa Carlo U. Rossi per il pluriennale contributo artistico nella realizzazione di Musica jazz.

Nina Zilli deve il suo successo a Carlo Rossi, che per primo ricevette i suoi demo e l’aiutò a trasformarli nei brani che tutti oggi conosciamo, come le canzoni Sempre lontano O 50mila (entrato anche nella colonna sonora di Mine Vaganti di Ferzan Özpetek nel 2010).

Nina Zilli

Per chi “viene dalla luna”

Anche gli aneddoti che porta in scena sono molto personali e coinvolgenti Caparezza nel suo inaspettato monologo: il fortunato incontro con Carlo Rossi ha permesso al rapper pugliese di esplorare le vie di un mondo, il suo, fatto di immagini e storie, di narrazioni che Carlo, con la sua esperienza di tecnico del suono e la sua profonda passione per la sperimentazione, era capace di trasformare quei suoni in suoni e quegli stessi suoni in suggestioni. Ecco allora che scopriamo tutte le origini di quelle sonore intuizioni che hanno reso famosi i brani di Caparezza, come Vengo dalla Luna (ad esempio l’inserimento campionato – in apertura del pezzo – delle comunicazioni tra base e navicella).

Caparezza

Anche Negrita riconoscono a Carlo un immenso tributo di gratitudine: è nei loro brani più famosi (da Mamma mia A Ho imparato a sognare) che troviamo tutti i dettagli di un legame indissolubile, quello con qualcuno che è prima di tutto un grande amico, prima ancora che un grande professionista e collaboratore.

Pau e Carlo condividevano anche la passione per le moto, per i viaggi, per quel modo di vivere un po’ errante. E questi sono gli aneddoti che rendono la serata così vera diario aperto.

Pau dei Negrita

Musica e ricordi

Chiudere questo diario con le pagine più intense lo è certamente Meg: la sua storia di Carlo Rossi è un fiume in piena, che mette in tavola i sentimenti di un amico e forse anche di una figlia adottiva.
Se pensiamo che ogni artista ha bisogno di un mentore, di un “secondo genitore” che creda in lui, primo tra tanti, per farlo nascere sulla scena musicale, in questi termini Carlo Rossi è stato davvero una guida per tanti e ha fatto molto di tutto questo, con umanità e competenza.

Meg

Chi era presente a questa serata senza aver mai conosciuto Carlo Rossi di persona, oggi porta con sé un nuovo ritratto di un uomo capace di accogliere le idee più diverse, gli stili più lontani per farli diventare – senza mezzi termini – vera musica: una professionista che mescolava sapientemente la sua competenza con quell’incorreggibile lato umano e giocoso, quell’inno alla vita che ancora oggi lo riporta tra noi. Ciao Carlo!

modificato e foto di
Emmanuela Ranucci

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