si riparte dalla Promozione, ma non a tutti la scelta piace. «Sia Terza Categoria» – .

si riparte dalla Promozione, ma non a tutti la scelta piace. «Sia Terza Categoria» – .
si riparte dalla Promozione, ma non a tutti la scelta piace. «Sia Terza Categoria» – .

PORDENONE – A poche ore dalla prima apparizione pubblica del Gianpaolo Zanotell’annuncio che il “nuovo Pordenone” prenderà parte al prossimo campionato di Promozione sta già facendo discutere. La ragione? L’inserimento ufficiale in soprannumero del club è quasi al massimo livello amatoriale (sopra c’è solo l’Eccellenza). Nelle ultime ore il rumore generato attraverso i social calcistici regionali e le chat di WhatsApp si è fatto insistente. Le polemiche non tardarono a svilupparsi: c’è chi vorrebbe che la nuova associazione naoniana fosse collocata nella terza categoriaun campionato che verrà ripristinato nella stagione 2024-25, “in segno di rispetto delle regole – si legge – e di chi lotta per la sopravvivenza dei club in un momento difficile con la riforma dello sport”. Le “rivolte” contro una squadra che deve ancora nascere appaiono piuttosto forti proprio nell’hinterland della città, dove operano già diverse compagnie, Torre, Cordenonese 3S, Vallenoncello, Pordenone C5, Fontanafredda e Union Rorai su tutte. Alcuni tifosi di questi club, o almeno che si dichiarano tali dietro gli pseudonimi che popolano internet, sono tra i più accesi detrattori del progetto.

I DETTAGLI

Regolamento alla mano, il caso è complicato: non sembra esserci una regola precisa da applicare in una situazione del genere. Il consorzio di Gian Paolo Zanotel rappresenta una nuova società con una nuova matricola e un codice di affiliazione diverso da quello del Pordenone Calcio di Lovisa. L’articolo 13 comma 2 dello Statuto della FIGC, sulle regole del gioco e dei campionati, recita che «La FIGC regola l’affiliazione delle società e definisce, d’intesa con le Leghe interessate e sentite le componenti tecniche, le regole dei tornei. La FIGC stabilisce i criteri per la formulazione delle classifiche e l’approvazione dei risultati; ratifica promozioni e retrocessioni; assicura gli strumenti finanziari e organizzativi per l’esercizio della giustizia sportiva e della funzione arbitrale”. È quindi la Federcalcio a decidere e, per prassi, i club che hanno preso il posto di federazioni fallite o comunque scomparse partono sempre dalle ultime categorie. La pratica, tuttavia, non significa necessariamente una norma di diritto da applicare. In questo caso appare evidente che, contrariamente al dettato giurisprudenziale, essa è divenuta fonte del diritto. Per prassi amministrativa si intende il «comportamento uniforme di alcuni uffici, prodotto a seguito di un processo di standardizzazione delle procedure amministrative, osservato come ritenuto più idoneo e opportuno, senza tuttavia ritenerlo doveroso e obbligatorio».

NELLA STORIA

In Friuli Venezia Giulia, club storici di recente come Sacilese, Manzanese, Cormonese e Ufm Monfalcone sono partiti tutti dalla categoria più bassa. In Italia, però, ci sono diversi esempi di aziende iscritte in eccesso nelle categorie superiori. È il caso di Atalanta e Juventus che hanno tesserato le proprie squadre U23 in C: in questo caso l’iscrizione del club è la stessa, così come in Fvg è successo per la Torre B in 2ª Categoria. Il termine stesso “piazza” rappresenta un elemento importante: un patrimonio di passione sportiva e interesse generale deve essere sempre preservato dalle istituzioni, vedi i casi di Reggina e Parma. Il Chievoverona (o Clivense) invece è ripartito dalla Terza. Insomma, la regola non esiste e la pratica dice che il nuovo Pordenone dovrebbe ripartire (forse) dalla Terza. Qualcosa che il popolo neroverde non spera.

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Il Gazzettino

 
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