A Coppito il parco Murata Gigotti è pubblico ma ormai pochi lo sanno – .

A Coppito il parco Murata Gigotti è pubblico ma ormai pochi lo sanno – .
A Coppito il parco Murata Gigotti è pubblico ma ormai pochi lo sanno – .

L’AQUILA – Oltre otto ettari, praticamente il doppio Parco del sole, ma con un valore ambientale e sociale ancora più elevato. Con il cugino Collemaggio è l’unico vero parco urbano della città, ma ormai pochi lo frequentano, ci raccontano in paese, a Coppito, uno dei quartieri più popolosi della zona ovest e a pochi minuti da altre grandi città polarità come l’ospedale, l’università, aree commerciali e quartieri come Pettino.

Del resto basta fare pochi chilometri e Murata Gigotti sembra un lontano ricordo, nessuno lo sente né lo tiene in mente per una passeggiata o una gita, tanto da preferire un giro in macchina al parcheggio del mercato in Piazza d ‘Armi.

All’interno del parco si vede pochissima gente, per la gioia del mio cane che si gode la zona. Non c’è quello che ti aspetteresti in ogni caso, e non quello che vedi altrove: nel Parco del Castello sembra di essere sotto i portici ai tempi d’oro e nel Parco del Sole è difficile trovare posto.

Non c’è alcuna indicazione per arrivarci e nemmeno un cartello all’ingresso, così come nessuna regolamentazione sulla sua fruizione. È un’area pubblica o privata? Ci sono orari di ingresso? E chi lo sa. C’è un’area cani? Ci sono momenti in cui possiamo slegare i cani e garantire loro quella che nei paesi più attenti è la libertà obbligatoria da concedere loro per crescere equilibrati? (Le ore senza guinzaglio sono comuni all’estero nei parchi pubblici.)

Murata Gigotti ha fatto notizia dopo il terremoto, come sede di una grande tendopoli. Ma la vecchia area privata dei Gigotti aveva già ricevuto l’attenzione dell’amministrazione comunale l’anno prima, nel 2008, quando il Comune prese contratto di locazione l’edificio che si affaccia sul parco e sulla strada che attraversa Coppito.

Dopo il sisma l’idea lungimirante di procedere anche con il latifondo e proteggerlo da altre costruzioni. Pochi anni dopo arrivarono gli espropri (e qualche contenzioso con i proprietari) e la Parco Murata Gigotti diventa realtà. Sembra un sogno e il segno di una città che, nonostante il terremoto, si sta modernizzando con periferie dotate di servizi e opportunità.

In più c’è il agriturismo, che divenne la prima sede del quartiere e negli anni successivi della Pro Loco, del gruppo di Protezione civile, ma anche del centro anziani e di altre associazioni. Nascerà una biblioteca, che oggi è finita in un container, una scuola di MTB, un campo estivo (oggi quelli più vicini sono costretti in altri spazi molto ristretti) e tante altre iniziative che cercano di attirare le persone nel nuovo grande spazio pubblico nella città. La risposta in quegli anni fu importante e Murata Gigotti pullulava di vita ad ogni ora del giorno. La risposta è stata immediata anche dopo il terremoto di Amatrice quando è stato possibile allestirsi il muro per preparare centinaia di pasti.

Ma nel corso degli anni sorsero anche nuove controversie riguardanti la gestione del casale, e tra chi lo gestiva e l’amministrazione che pretendeva il pagamento delle utenze e così via. Il resto è notizia, il contenzioso va male. Tuttavia, legge e giustizia non sono sempre sinonimi e in questo caso tutti sono quelli che perdono. In effetti, il valore sociale e culturale del luogo così come il suo valore economico sono al vento perché alcuni bisogni sociali non sono certo scomparsi e il Comune è ora costretto a incentivarli a peso d’oro in luoghi di poco valore.

Il resto è cronaca degli ultimi anni, con il casale tornato ai proprietari che lo ha ceduto ad un privato per un’attività di ristorazione, mentre il parco è rimasto pubblico ed è stato ristrutturato anche con i consueti percorsi fitness che nessuno ha chiesto né utilizzato.

Oggi a Murata Gigotti non esistono monumenti, servizi o edifici civili indispensabili per rafforzare il carattere pubblico di un’area urbana. Le nascenti iniziative private rischiano di creare ancora più confusione (e conflitti?) nel rapporto spaziale se dall’altra parte non c’è un chiaro investimento nella vocazione dello spazio pubblico.

Si potrebbe cominciare almeno dai bagni, ormai assenti in quella che è ancora, in teoria, la principale area di protezione civile della zona. Murata Gigotti è un luogo di straordinaria bellezza, che occorre far conoscere con adeguate indicazioni e attività promozionali. In estate potrebbe facilmente soddisfare le esigenze di vita all’aria aperta di centinaia di persone ogni giorno.



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Fondo abruzzese coppito l’aquila Murata Gigotti


 
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