Al G7 i vini Negramaro e Malvasia Doc di Brindisi – .

Al G7 i vini Negramaro e Malvasia Doc di Brindisi – .
Al G7 i vini Negramaro e Malvasia Doc di Brindisi – .

Una bottiglia celebrativa del “G7”, rigorosamente di Negramaro o Malvasia Doc di Brindisi, per la cena che si svolgerà il 13 giugno nel castello Svevo di Brindisi, è quanto ha detto il presidente del Consorzio di tutela della Dop Brindisi e della Dop I vini Squinzano propone, Angelo Maci. Non solo, il presidente ha suggerito di portare in tavola una selezione di vini autoctoni, da loro offerti, per il brindisi globale che il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, farà come augurio per la buona riuscita del vertice. La proposta del presidente Maci è stata inviata al presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli, e al sindaco di Brindisi, Pino Marchionna. “È un onore, un privilegio, per la città e il suo territorio, la scelta di ospitare la cena di inizio G7 nel castello Svevo di Brindisi – ha esordito Maci nella lettera inviata alle istituzioni -. Sarà una grande occasione per Brindisi per far conoscere e apprezzare la sua storia millenaria. I vini brindisini fanno parte di questa storia. Durante la cena, in diverse lingue, Brindisi non sarà solo il nome della città ospitante, ma sarà una parola che unirà gli ospiti quando, su invito del Presidente della Repubblica Mattarella, si farà il “brindisi” contribuito al successo dei lavori del G7”. Il 13 giugno, infatti, nel castello svevo saranno tanti i calici di vino alzati per fare “brindisi di buon augurio” “e, speriamo, con speranza per la fine delle guerre e per la pace”. La città di Brindisi sarà presente durante la cena con il suo nome, con il suo castello, il suo porto, con i suoi prodotti enogastronomici e, quindi, anche con i suoi vini. “Sarebbe un ulteriore riconoscimento e valorizzazione della città – ha continuato Maci – se ci fossero bottiglie di Brindisi Doc da Negroamaro e Susumaniello, i due vitigni autoctoni per eccellenza del nostro territorio. Le cantine brindisine aderenti al Consorzio sono pronte a dare il proprio contributo nel proporre i propri vini Brindisi Doc ed eventualmente anche ad imbottigliare edizioni speciali per l’occasione”. Nel corso dei secoli il vino di Brindisi e Mesagne ha rappresentato cultura oltre ad essere convivio ed è traccia del passaggio dei popoli. “Brindisi rappresenta il passaggio e l’insediamento prima dei Messapi e poi dei Romani. Il primo portò le viti, il secondo le estese, producendo vini che da Brindisi furono portati nel Mediterraneo”, ha spiegato il presidente che ha tenuto a sottolineare che “l’agro brindisino insieme a quello di Mesagne costituisce la zona della Doc Brindisi ed è terra di antichi vigneti, alcuni dei quali si estendono ancora oggi sui terreni attraversati dai tracciati delle antiche vie Appia e Traiana”.

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