Al cinema Raffaello ’20 Giorni a Mariupol’. L’agonia della città martire, lacrime in teatro – .

Al cinema Raffaello ’20 Giorni a Mariupol’. L’agonia della città martire, lacrime in teatro – .
Al cinema Raffaello ’20 Giorni a Mariupol’. L’agonia della città martire, lacrime in teatro – .

Una sala emozionante ha assistito martedì sera alla proiezione del durissimo documentario ’20 giorni a Mariupol’ al cinema Raffaello, opera del corrispondente premio Oscar e Pulitzer dell’Associated Press Mstyslav Chernov. ‘Molto duro’ perché raccoglie immagini reali, girate in diretta ormai due anni fa, quando ebbe inizio l’invasione dell’Ucraina da parte dei russi, con la devastazione e l’uccisione deliberata di civili che ne conseguì. Proprio per dimostrare con evidenza tangibile quanto stava accadendo nella città martire sul Mar d’Azov, Chernov è rimasto al suo interno, fornendo al mondo immagini che, oltre a dimostrare i crimini di guerra dei russi, sono già storia: dalle abitazioni aree prese mira a bombardare l’ospedale pediatrico con attacchi aerei. Si ricorderà che i video di quel crimine di guerra fecero subito il giro del mondo e contemporaneamente, non a caso, cominciarono a circolare fake news, sulla cui origine ci sono pochissimi dubbi, a disposizione di chi utilizza i social per informarsi. . La serata di martedì (organizzata dalle associazioni ucraine Leleka odv, La Fenice ets, Mriya odv, dall’associazione culturale Magica Pysanka e dal centro culturale La Collina della Poesia) è stata organizzata per rispondere in qualche modo all’ondata di propaganda e disinformazione che fa parte la guerra in Ucraina ed è arrivato anche nella nostra zona. Già lo scorso gennaio l’associazione Russia Emilia-Romagna ha voluto tenere qui una mostra sulla ‘ricostruzione’ di Mariupol. Dopo le proteste l’amministrazione comunale ha revocato la concessione della sala civica. Anche la proiezione del documentario (per la prima volta all’ombra della Ghirlandina), sostenuta dalla comunità ucraina locale e accolta favorevolmente dal consigliere comunale Andrea Bosi presente in sala, è stata una risposta a quel fallito tentativo di propaganda. E la città ha risposto all’appello, come ha dimostrato la presenza di un folto pubblico martedì sera al Raffaello, lì per vedere con i propri occhi l’immane tragedia di una città martire dove sono state uccise almeno 25mila persone.

Francesco Vecchi

 
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