“Nessuno è profeta in patria”, lo sappiamo, e il Cavaliere e artista Franco Pratocreatore di “Parco della Fantasia”defunto dentro 84 anni, era un personaggio eccentrico e bizzarro per molti maceratesi ma, allo stesso tempo, artista definito Maestro negli ambienti accademico-artistici romani e non solo.
Amò Macerata, promosse socraticamente la sana crescita intellettuale dei giovani e, in questa veste, si definiva un “passante” attraverso la raccolta e il riciclo di oggetti del passato ormai obsoleti, reperti storici di un modus vivendi scomparsoma fondamentale per la memoria storica della quotidianità passata, sempre più dimenticata dalla pseudo e imperante cultura del Web.
IL Il Cavalier Prato ha lasciato la sua eredità artistica e ideale all’amico Javier Stacchiottipittore e scultore di talento: a lui spettava quindi il difficile compito di continuare e attuare l’opera artistica e didattica del Maestro.
Lo abbiamo incontrato e intervistato. La sua storia.
“Un ringraziamento infine anche all’amministrazione comunale di Macerata e in particolare all’assessore all’Urbanistica Tristano Luchetti, le opere del Maestro Franco Prato, precursore dell’Arte Ambientale e della Land Art in Italia, hanno per ora trovato collocazione temporanea in uno spazio a Piediripa, utili soprattutto alla loro integrità storica e culturale.
Il mio percorso progettuale, nel ricordo dell’impegno e della lunga attività artistica del Maestro Franco Prato, comprende il creazione di un centro per le Arti Visive, utile e a disposizione delle nuove generazioni di artisti, che si avvale dell’attenzione e della collaborazione del mondo accademico, in primis delle Accademie di Belle Arti di Macerata e di Roma e, soprattutto, estendibile alle altre Accademie di Belle Arti italiane
L’idea risale all’incontro tra Franco Prato e i curatori della Biennale delle Accademie Italiane di Belle Arti, avvenuto nelle sale della Reggia di Caserta. Fu proprio in quell’occasione che l’artista pratese ebbe l’opportunità, visitando l’Esposizione e la Reggia di Caserta, di trovarsi davanti ae l’installazione dell’opera di Joseph Beuys, pittore e scultore tedescoal quale si deve il concetto di scultura sociale che, attraverso la ricerca di una superiore armonia tra uomo e natura, ha spinto la critica d’arte internazionale a definirlo lo “sciamano” dell’Arte Ambientale e della Land Art”.
Le installazioni del Cavaliere Prato sono in parte esaurite, ma i suoi ideali artistici e pedagogici restano e non devono andare perduti. Come inserire Macerata nel circuito internazionale dell’arte ambientale e della land art?
“Si può e si deve fare con impegno, passione, lavoro e, soprattutto, con la collaborazione dell’amministrazione comunale, dei privati, dell’Accademia di Belle Arti, dell’Istituto d’Arte, dei giovani che rappresentano la gioventù migliore”.