Attacco inaccettabile di Legambiente Campania alla Soprintendenza di Caserta. – Retesei – .

Attacco inaccettabile di Legambiente Campania alla Soprintendenza di Caserta. – Retesei – .
Attacco inaccettabile di Legambiente Campania alla Soprintendenza di Caserta. – Retesei – .

L’intervento riportato la scorsa settimana da diversi organi di stampa del Presidente Appreso di Legambiente Campania, in relazione alla dichiarazione di notevole interesse pubblico di aree dei Comuni di Morcone e Santa Croce del Sannio, lascia stupiti per la sua gravità. Si prende gioco delle valutazioni del Ministero, accusandolo di “una strategia inequivocabile del Ministero della Cultura MIC” contro l’installazione di sistemi di produzione di energia eolica e solare, dettata da ragioni politiche e “ideologiche” e non istituzionali.

Ora, il MIC, avvalendosi delle prerogative stabilite dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, valuta le aree di rilevante importanza come il paesaggio naturale e agrario, per il sistema insediativo e per le emergenze archeologiche, e definisce le regole di salvaguardia, che escludono la possibilità di impianti industriali. In questo caso si tratta di un’area contigua al Parco Nazionale del Matese in costruzione, caratterizzata dal passaggio del Regio Tratturo Pescasseroli – Candela, che prosegue dalla vicinissima (6 chilometri e mezzo) città romana dei tratturi Saepinum-Altilia, recentemente divenuto parco archeologico nazionale, verso la città ligure di Bebiani in Circello e poi verso il Fortore e la Puglia. Italia Nostra Campania e Lipu Campania ricordano anche che la transumanza è considerata patrimonio immateriale dall’UNESCO e che nell’adiacente Molise ci prepariamo a investire 130 milioni di euro nei tratturi, con un progetto nazionale per la tutela e la valorizzazione

Ci sorprende che il MIC, sulla base della carta archeologica del percorso beneventano del Regio Tratturo e del comune di Morcone, redatta nel 2010 da studiosi molto autorevoli, abbia riscontrato nella zona valori culturali e paesaggistici tali da rendono necessari strumenti di protezione? Inoltre l’area, oltre a due progetti per un totale di 12 turbine eoliche di oltre 200 metri a breve distanza da entrambi i lati del Regio Tratturo, attualmente non autorizzati ed in corso di valutazione per gli evidenti impatti, è anche minacciata da una proliferazione di coltivazioni intensive (NB: in prossimità dell’area SIC del fiume Tammaro) e di interventi edilizi che peggiorano il valore dei borghi esistenti e del paesaggio; ma stranamente il leader ambientalista non ne fa menzione.

Nel suo fervore, la presidente campana di Legambiente rilancia addirittura l’invenzione del turismo eolico che qui verrebbe impedito, sostenendo la necessità di creare impianti energetici “alternativi” senza limiti di tempo e di luogo, mentre il Paese è finalmente impegnato dalla stessa iniziativa europea direttive per individuare le “aree idonee” alle FER. Ma bisognerebbe anche chiedersi se è possibile un turismo di qualità e sostenibile sotto il rumore delle turbine eoliche e in prossimità dell’agricoltura intensiva. Italia Nostra e Lipu sperano che la posizione del leader di Legambiente venga smentita. “È inaccettabile, e ci teniamo a ricordare che i territori non sono concetti astratti da studiare e modificare a tavolino, ma luoghi concreti, in cui uomo e natura, per millenni, hanno costruito paesaggio, cultura e bellezza” dichiara Massimo Maresca.

Massimo Maresca, Presidente Italia Nostra Campania

Davide Iannelli, Presidente Italia Nostra Matese Alto Tammaro

Giuseppe Longobardi, Coordinatore Lipu Campania

Marcello Stefanucci, Delegato Provinciale Lipu Benevento

 
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