Secondo il fisco una dichiarazione di due esercizi balneari è falsa. L’Isa lo dice, il Indici sintetici di affidabilità fiscale (gli ex studi di settore). Tali indicatori misurano dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta attraverso un metodo statistico-economico e forniscono una sintesi di valori con cui verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o imprenditoriale dei contribuenti.
I dati
È il Dipartimento delle Finanze a diffondere i dati riferiti alle dichiarazioni Isa 2021 delle imprese balneari italiane (le ultime a oggi disponibili), ma la situazione nazionale “ricalca” quella toscana: in pratica, la metà delle imprese balneari – sono 914 in totale in Toscana – hanno ricevuto un voto inferiore a 8 e quindi non sarebbero virtuosi nel pagare le tasse. I ricavi di questi stabilimenti ammontano a 187mila euro, mentre il profitto medio è di 14mila. Chi ha ottenuto un punteggio superiore a 8 (quindi i virtuosi secondo l’Isa) dichiara ricavi per circa 251mila euro e un reddito di 47mila euro. C’è infine una piccola parte di aziende con ricavi inferiori a 30mila euro.
Le ricompense e i controlli
“La verifica trasparente della correttezza dei comportamenti fiscali consente di individuare i contribuenti che, essendo affidabili, avranno accesso a notevoli benefici premiali”, spiega l’Agenzia delle Entrate. L’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale non è obbligatoria per tutti i contribuenti, ma può rivelarsi un vantaggio. Un punteggio elevato può infatti consentire l’accesso a misure premiali, come la riduzione dei termini di pagamento delle imposte, il ricorso a un regime di controllo fiscale semplificato o l’esenzione dal dover richiedere il visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta. Gli assegni, invece, potrebbero essere inviati ai “furbi”: in altre parole, chiunque abbia un voto inferiore a 8 rischia l’assegno.
Il metodo
La metodologia adottata dall’Agenzia delle Entrate per assegnare i punteggi alle imprese tiene conto di una pluralità di indicatori, che possono essere suddivisi in due gruppi: gli indicatori elementari di affidabilità che valutano l’affidabilità dei rapporti e dei rapporti tra grandezze contabili e strutturali e gli indicatori elementari di anomalia che segnalano situazioni di gravi incoerenze contabili e gestionali o di disallineamenti tra dati e informazioni presenti nei diversi modelli dichiarativi, o che emergono dal confronto con banche dati esterne.
L’Unione
F abrizio Lotti , vicepresidente nazionale Fiba-Confesercenti e responsabile dello stabilimento “La Capannina” di Piombino, precisa che «va valutata l’attendibilità dei dati». Sì, perché, specifica Lotti, esiste un prima e un dopo la pandemia. «Negli ultimi anni c’è stato un notevole incremento nell’utilizzo della moneta elettronica: in cinque anni siamo passati dal 20 all’80% – precisa – Nel mio caso, se cinque anni fa i pagamenti elettronici ammontavano a 30mila euro, oggi sono più di 220mila con Pos (il dispositivo che permette di accettare pagamenti con carte di credito, debito e prepagate, ed). Allo stesso tempo, le prenotazioni online sono cresciute enormemente: questo rende davvero difficile non essere trasparenti nelle proprie dichiarazioni”.