“SITUAZIONE CATASTROFICA PER SOVRAFFOLLAMENTO DEL CARCERE DI CORONEO – NSM – .

“SITUAZIONE CATASTROFICA PER SOVRAFFOLLAMENTO DEL CARCERE DI CORONEO – NSM – .
“SITUAZIONE CATASTROFICA PER SOVRAFFOLLAMENTO DEL CARCERE DI CORONEO – NSM – .

I DETENUTI DORMONO SUI MATERASSI NEI CORRIDOI! IMPOSSIBILE LAVORARE COSÌ”

Detenuti messi a dormire su materassi nei corridoi, altri stipati in due in un’unica cella con bagno a vista, e in tutto questo contesto il personale della Polizia Penitenziaria che, seppur con grande professionalità e umanità, compie ogni giorno enormi sacrifici per garantire sicurezza e trattamento.

È la fotografia impietosa del Tribunale di Trieste, intitolato al maresciallo AdC Ernesto Mari, che fornisce il Sindacato autonomo di polizia penitenziaria attraverso la voce del segretario del Friuli-Venezia Giulia, Giovanni Altomare:

I numeri spiegano più di mille parole la catastrofica situazione del carcere Coroneo: ci sono 150 posti letto regolamentari e sono oltre 250 i detenuti presenti!

Abbiamo detenuti che dormivano nei corridoi, su un materasso, altri confinati in due in celle singole, in cui il bagno è ‘ a vista’, senza alcuna privacy. Tutto questo a discapito di quanto prevede la stessa Costituzione, che prevede che le punizioni debbano “tendere alla rieducazione dei condannati”.

In tutto questo contesto, anche l’operatività stessa del personale della Polizia Penitenziaria, delle donne e degli uomini del Corpo che ogni giorno operano con grande professionalità, umanità e abnegazione, risente inevitabilmente in termini di stress e disagi”.

Per Altomare, “chiunque, ma soprattutto chi ricopre ruoli di responsabilità politica e istituzionale, dovrebbe venire nel carcere di Trieste per vedere come lavora la polizia penitenziaria, orgoglio non solo del SAPPE e dell’intero Corpo ma dell’intera Nazione, e come stanno i detenuti limitato.

E È fondamentale che le istituzioni raccolgano ancora il nostro appello: investire nella sicurezza per avere carceri più sicure. Ciò vale a Trieste anche per tutte le altre strutture detentive del Friuli-Venezia Giulia, che sono segnate, più o meno, da difetti organici e talvolta anche organizzativi, come accade ad esempio a Gorizia, dove – come a Trieste – i detenuti erano messo a dormire nel corridoio.”.

“Disprezzo” riguardo a quanto accade nel carcere di Trieste, si esprime anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece:

“Il carcere è diventato come l’inferno di Dante e questo non è accettabile, tanto meno tollerabile. La denuncia di SAPPe è l’urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa grave situazione detentiva.

Per questo motivo, il primo Sindacato del Corpo, il SAPPE, torna a chiedere misure urgenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire l’incolumità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria”.

che esprime solidarietà al personale della Questura del carcere Coroneo, lo ribadisce ancora una volta “Il SAPPE denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri del Triveneto ma il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri Agenti continua a restare muto e impotente.

Da decenni chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo di quelli attualmente presenti in Italia, per farli scontare la pena nelle loro carceri nonché per prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove ricoverare i sempre più numerosi detenuti problematiche psichiatriche, oggi presenti nel circuito carcerario ordinario.

Ma servono anche più tecnologie e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza nonostante condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”, conclude il leader del SAPPE, che sollecita ancora una volta gli interventi dell’Amministrazione penitenziaria regionale e del Ministero della Giustizia.

Roma, 9 maggio 2024

Dott. Donato CAPECE – Segretario generale SAPPE

 
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