Toti è stato arrestato in Liguria in 4 mesi, in Puglia Pisicchio e Olivieri hanno scontato 14 mesi – .

BARI – L’arresto del governatore ligure Giovanni Toti sposta i riflettori sui veleni giudiziari che colpiscono la politica su Genova. Con il centrodestra che difende il giornalista, esponente di Noi Moderati, tentando un parallelo con il caso Emiliano. E puntando sulla (troppo) vicinanza alle elezioni: l’arresto di Toti è avvenuto esattamente un mese prima delle elezioni europee e locali di giugno.

La Procura di Genova ha avanzato la richiesta di arresto il 27 dicembre 2023. Il gip l’ha depositata lunedì 6, e i provvedimenti sono stati eseguiti il ​​giorno successivo. I fatti contestati vanno dal settembre 2020 all’aprile 2023: l’ufficio del gip ha impiegato quattro mesi per depositare l’ordinanza, richiesta 10 mesi dopo l’ultimo episodio contestato. Sono tempi che si possono considerare molto rapidi per le medie della giustizia italiana, ma che non convincono il centrodestra, a cominciare dal ministro Nordio. Già lunedì il ministro aveva espresso dubbi «non sul momento in cui scatterà la misura cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni» ma su «una misura [cautelare] rispetto al momento in cui è stato commesso il reato e sono iniziate le indagini”. Ieri esponenti del governo hanno rilanciato sulla stessa linea. «La richiesta di arresto – ha detto Licia Ronzulli (Fi) – è datata 27 dicembre e sappiamo che le misure cautelari sono legate alla possibilità di reiterazione del reato o all’occultamento delle prove. Allora una delle due cose: o questi rischi c’erano anche il 27 dicembre, e poi mi chiedo perché il giudice non abbia firmato subito l’arresto, oppure adesso non ci sono. Perché hanno lasciato passare quattro mesi? Da Fratelli d’Italia è intervenuto il ministro Francesco Lollobrigida: “Abbiamo visto che è un’indagine che ormai credo risalga a quattro anni fa, è iniziata quattro anni fa”. «C’è stato questo andamento da Bari a Torino a Genova su cui bisogna riflettere», ha detto l’ex presidente della Camera ed ex magistrato Luciano Violante. «La timeline è una sequenza interessante. Penso che starei abbastanza attento per capire come stanno le cose. Anche perché si tratta di indagini iniziate nel 2021 e concluse nel 2024».

In Puglia i tempi degli arresti che hanno fatto parlare di “caso Bari” sono stati molto più lunghi. L’ultima indagine ha portato all’arresto dell’ex consigliere regionale Alfonso Pisicchio e del fratello Enzo. L’istanza di misure cautelari è stata presentata dalla Procura della Procura di Bari il 16 gennaio 2023 (ed integrata il 7 febbraio 2024) per fatti a partire dal 2017 e terminanti a dicembre 2020. L’ordinanza di custodia cautelare è stata depositata dopo circa 14 mesi, l’8 aprile 2024 , ed effettuato la sera del 10. Cioè lo stesso giorno in cui il governatore Michele Emiliano ha revocato Pisicchio dall’incarico di commissario dell’agenzia Arti dopo avergli inviato un messaggio in cui lo avvertiva che l’inchiesta su di lui aveva “ripreso vigore”.

Il fascicolo per corruzione elettorale nelle elezioni comunali svoltesi tra il 2020 e il 2021 nel barese, che ha portato agli arresti domiciliari l’ex leader del Sud del centro, Sandrino Cataldo, ha visto il deposito della richiesta di custodia cautelare del 25 luglio 2023: si tratta tra l’altro delle elezioni di Triggiano (ottobre 2021) e di Grumo Appula (maggio 2020). L’ordinanza è stata depositata dal gip il 25 marzo 2024 (otto mesi dopo la richiesta) ed è stata eseguita il 4 aprile.

Ancora più travagliato il percorso dell’inchiesta del Codice Interno sul rapporto tra criminalità organizzata e politica: è l’inchiesta della Dda che ha portato all’arresto (carcere) dell’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e della moglie Mari Lorusso (ai domiciliari) , nonché quella dell’amministrazione dell’azienda municipale dei trasporti Amtab e la nomina di una commissione prefettizia per accertare eventuali infiltrazioni clandestine nel Comune di Bari. I fatti contestati risalgono al 2016 e si estendono fino a settembre 2020. La richiesta di misure cautelari è datata 30 dicembre 2022 (con integrazioni datate 20 settembre 2023 e 5 febbraio 2024). L’ordinanza è stata depositata dal gip il 7 febbraio 2024 (circa 14 mesi dopo) ed eseguita il 26 febbraio, considerata la complessità necessaria per coordinare oltre 130 provvedimenti personali, oltre a sequestri e perquisizioni.

 
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