Vittoria! Il Consiglio di Stato ferma la distruzione del Lago di Vico, minacciato dalle coltivazioni intensive di nocciole – .

Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza definitiva e inappellabile che ordina alla Regione Lazio di fermare l’inquinamento del Lago di Vico causato dalla coltivazione intensiva di nocciole. Una sentenza molto importante per la biodiversità in Italia

@ Chiara Emandes, Archivio Lipu

IL Lago di Vicogioiello naturale della provincia di Viterbo, passò un brutto momento ma per fortuna c’era chi lo difese a spade sguainate e riuscì ad evitare il peggio, cioè che il suo prezioso habitat naturale venisse completamente distrutto.

Sono stati loro a portare avanti questa battaglia ClienteTerra e Lipu, cui la recente sentenza emessa dal Consiglio di Stato ha dato ragione.

L’ordine è indirizzato a Regione Lazio Quello avrà sei mesi per adottare misure decisive contrastare la distruzione degli habitat protetti del lago e risolvere efficacemente il problema dell’inquinamento derivante dalle pratiche agricole intensive, in particolare dovuto alla coltivazione delle nocciole.

Questa decisione non rappresenta solo il culmine di una serie di ricorsi promossi dalle ONG, ma rappresenta una sentenza definitiva e inappellabile, che evidenzia una violazione dell’obbligo giuridico della Regione Lazio di tutelare il Lago di Vico, risorsa naturale fondamentale per la biodiversità e l’ambiente. una fonte vitale di acqua potabile per la zona.

La situazione critica, causata principalmente dallaaccumulo di fertilizzanti nelle acque del lago dovuto alla coltivazione intensiva di nocciole, ha creato uno scenario pericoloso a livello ambientale ma anche per la salute delle comunità circostanti. L’inquinamento ha reso l’acqua imbevibile, minacciando non solo la fauna e la flora del lago, ma anche la salute e il benessere delle persone che dipendono da esso.

La Corte, tra l’altro, ha riconosciuto che le autorità erano ben consapevoli del problema (e da tempo) ma continuavano a non agire.

L’Avvocato ClientEarth, Francesco Malettoha sottolineato la cruciale importanza di tale sentenza, dichiarando che:

Questa sentenza lo dice chiaramente una volta per tutte: protetto significa protetto. Le autorità non possono restare a guardare e permettere che l’agricoltura intensiva degradi irreversibilmente questo importante territorio. La Corte è andata oltre rispetto al passato, chiedendo non solo alle autorità di porre fine a comportamenti dannosi, ma anche di invertirli. Riguarda una svolta per la legge sulla biodiversità in Italia.

Giorgia Gaibani, responsabile Difesa del Territorio e Natura 2000 della Lipu, ha evidenziato il grave impatto del mancato rispetto della Direttiva Habitat, sottolineando come la distruzione dei fragili habitat del lago minacci anche i terreni utili alla coltivazione delle nocciole. Questo modello di agricoltura insostenibile mette a rischio la capacità stessa della natura di sostenere le comunità locali nel lungo termine.

La sentenza del Consiglio di Stato non è solo una vittoria giuridica, ma un urgente appello all’azione. È essenziale che le autorità regionali seguano immediatamente le direttive della Corte e adottino azioni concrete per riparare i danni causati dalla loro negligenza continuata.

Questa decisione, inoltre, si aggiunge ad una serie di precedenti giudiziari che hanno già ordinato alla Regione Lazio di adottare misure efficaci per fronteggiare l’emergenza idrica e ridurre i livelli di inquinamento, sottolineando l’urgenza di immediati interventi correttivi per tutelare non solo il Lago di Vico, ma anche altre ecosistemi vulnerabili in Italia e in Europa.

La lotta per la salvaguardia della natura e della biodiversità è un impegno collettivoe la vittoria nel caso del Lago di Vico dimostra che la voce delle ONG e dei cittadini che hanno a cuore l’ambiente può davvero fare la differenza nel garantire un futuro sostenibile per tutti.

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Fonte: Lipu

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