Unicredit, forum sul settore agroalimentare con focus sulla Puglia Agenzia Italpress – .

Milano – Salone Internazionale dell’Alimentazione – Fiera agroalimentare TUTTOFOOD 2023 presso i padiglioni di Fieramilano a Rho (Milano – 08-05-2023, Massimo Alberico) ps la foto può essere utilizzata nel rispetto del contesto in cui è stata scattata e senza diffamazione intento del decoro delle persone rappresentate

LECCE (ITALPRESS) – Un Forum dedicato al settore agroalimentare in cui si è affrontato il tema della transizione della filiera agroalimentare tra sostenibilità e mercato con un focus sulla Puglia. UniCredit l’ha organizzato in collaborazione con l’Università del Salento. Il Forum è una delle tappe di ItalianEXPerience 7u7, un percorso UniCredit dedicato all’export delle principali filiere del Made in Italy. La tappa di Lecce ha previsto l’Economies Forum e una serie di incontri B2B che hanno messo in contatto acquirenti e venditori grazie ad un sistema di match virtuale.
“La banca – ha sottolineato Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit – è impegnata a sostenere la crescita del territorio, come facilitatore dello sviluppo sostenibile e dell’innovazione. Le imprese agroalimentari pugliesi rivestono un’importanza strategica come volano dello sviluppo economico regionale. Come UniCredit vogliamo accompagnare l’economia di questo settore nella transizione verso nuovi modelli di sviluppo, fornendo supporto finanziario, prodotti e servizi e consulenza, comprese le attività legate al PNRR. Siamo fortemente impegnati a sostenere lo sviluppo internazionale delle filiere agroalimentari che rappresentano una leva primaria per dare slancio all’economia del Mezzogiorno e di conseguenza al sistema Paese”.
“Il settore agroalimentare pugliese – ha dichiarato Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento – ha ampie possibilità di espansione, ma è anche un settore che deve affrontare una profonda trasformazione se vuole aumentare la propria competitività e sostenibilità con processi di integrazione verticale e orizzontale. Come Università del Salento siamo in grado di sostenerne lo sviluppo sia attraverso la didattica, come stiamo facendo in modo mirato con il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, sia con gli investimenti ad esso collegati, come il progetto Oenovation, un centro integrato per lo sviluppo della filiera che nascerà a breve a Campi Salentina con un investimento di 12 milioni di euro sia attraverso la ricerca, con progetti innovativi che riguardano sia i prodotti agroalimentari che i processi produttivi e sono volti a migliorarne la qualità e a renderli più sostenibili”.
Questa l’analisi Prometeia sulla filiera agroalimentare con focus sulla Puglia.
La filiera agroalimentare è centrale nei grandi processi che su scala globale stanno cambiando il volto delle politiche commerciali e ambientali, dei trend di consumo e del concetto di sostenibilità.
Sicurezza degli approvvigionamenti e accesso a nuovi mercati, energia e rivoluzione digitale, prevenzione del dissesto idrogeologico, tutela del territorio e delle sue peculiarità sociali ed economiche e, non ultimo, salute alimentare sono i principali canali attraverso i quali si trasmettono i grandi cambiamenti globali all’ agroalimentare.
L’Italia, con oltre 1,2 milioni di imprese della filiera, è la nazione europea con il più alto valore aggiunto agricolo e una delle più importanti per la produzione e l’export dell’industria alimentare e delle bevande. In questo sistema la Puglia occupa un posto di primo piano, con oltre 196mila imprese agroalimentari (il 40% del totale regionale, il 16% della filiera nazionale). Un numero molto alto che si traduce però in un peso ancora basso sul fatturato nazionale (5,5%), legato alle oltre 195mila imprese che non raggiungono i 2 milioni di fatturato (in particolare, nel settore agricolo quelle che superano i 2 milioni di euro) milioni di fatturato sono solo 200).
Una struttura produttiva che evidenzia un gap dimensionale significativo non solo rispetto alla media nazionale, ma anche rispetto alle altre regioni meridionali e che solo in parte è imputabile alle specializzazioni agricole.
Nonostante i buoni risultati dell’export (+9% la crescita media annua dell’export agroalimentare pugliese negli ultimi cinque anni, rispetto alla media italiana +8,3%), i limiti dimensionali hanno pesato sul confronto con le altre regioni del Mezzogiorno, tutte capaci di raddoppiare Crescita a -digit nello stesso periodo (valore raggiunto in Puglia solo nel settore Pasta e prodotti da forno).
0123 Contatti UniCredit – Relazioni con i Media Roberto Vitellaro – [email protected] – cellula. 336.891222 UniCredit – Pubblica Ad ulteriore prova dei vantaggi di avere aziende più strutturate (non necessariamente più grandi), le oltre 2mila società di capitale del settore agroalimentare pugliese (dove quelle sotto i 2 milioni di euro sono ancora la maggioranza) hanno mostrato una crescita di fatturato molto elevato (superiore alla media italiana e alle altre regioni del Mezzogiorno), hanno contenuto la flessione dei margini nel 2022 (pur su livelli mediamente bassi), hanno ridotto il loro livello di indebitamento e sono riusciti a ridurre i tempi di incasso da parte della clientela su livelli inferiori a quelli nazionali (in particolare nel settore dell’industria alimentare).
Ma le sfide per il futuro non riguardano solo il mercato, coinvolgendo il modo stesso di intendere le attività agricole e di trasformazione alimentare. Il motore della trasformazione è l’innovazione tecnologica, non solo intesa ad aumentare rese, produttività o vendite (meccanizzazione, digitalizzazione dei processi aziendali e dei canali di marketing), ma intrecciata con il suo “gemello” ambientale, per ridurre l’impatto delle attività agricole sull’ambiente (attività che risentono maggiormente dei cambiamenti climatici in atto) e aumentare l’efficienza degli input energetici e non (acqua in primis) di tutti i processi aziendali.
Sfide che, anche se percepite come imposte dall’attività legislativo-regolamentare a livello europeo, trovano un riscontro nella nuova sensibilità della società, che mostra un crescente apprezzamento per prodotti che dimostrano un reale impegno per la salvaguardia dell’ambiente, turisti che sanno coniugare le vacanze con le ricchezze culturali (a cui appartengono, a buon diritto, molte specialità agroalimentari) e paesaggistiche e che è sempre più preoccupato per i possibili effetti irreversibili dei cambiamenti climatici (soprattutto nelle nuove generazioni).
Il nuovo concetto di sostenibilità però non si applica solo ai parametri ambientali o finanziari, ma abbraccia tutto ciò che può garantire lo sviluppo della filiera e del territorio in cui le aziende operano. Da questo punto di vista, segnali preoccupanti emergono dai dati dell’ultimo Censimento dell’Agricoltura, che mostrano un settore agricolo che dovrà affrontare nei prossimi anni un importante ricambio generazionale (in Italia, per ogni dirigente agricolo sotto i 30 anni, non sono 10 gli over 75, con un picco di 16 in Puglia) e l’inserimento di nuove competenze specifiche (solo il 9% dei presentatori italiani ha una qualifica relativa all’attività agricola).
Poco ritardo, però, almeno in Puglia, sul fronte della parità di genere: oltre un’impresa su tre è guidata da donne, elemento che potrebbe favorire l’integrazione con altre imprese del settore culturale, turistico e dei servizi sociali, che anch’esse hanno una forte presenza. femminile e sempre più legata al mondo agroalimentare, in particolare nelle nuove tendenze turistiche.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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