Cala il traffico a Livorno ma Guerrieri guarda avanti introducendo anche un ‘Bonus Manovra’ – .

Cala il traffico a Livorno ma Guerrieri guarda avanti introducendo anche un ‘Bonus Manovra’ – .
Cala il traffico a Livorno ma Guerrieri guarda avanti introducendo anche un ‘Bonus Manovra’ – .

Nei primi mesi del 2024 il porto di Livorno ha registrato un calo significativo dei traffici e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, vuole tracciare la rotta per il futuro dei porti toscani puntando su “più infrastrutture e l’ultimo miglio; nuove strategie di cooperazione nell’area del Mediterraneo e maggiori sinergie territoriali”. L’occasione per fare il punto sulla situazione economica e sull’impatto che sta avendo sui trasporti marittimi è stato il Comitato di Gestione e l’Organismo di Partenariato, incontro allargato anche all’assessore regionale alle Attività produttive, Leonardo Marras, e all’assessore comunale ai Porti, Barbara Bonciani.

“La crisi del Mar Rosso è stata solo l’ultima di una serie di crisi sistemiche che hanno colpito il settore marittimo negli ultimi anni, mettendo a dura prova l’intera catena logistica e, con essa, la logica del appena in tempo, che ha favorito i processi di globalizzazione fino al 2020” ha affermato Guerrieri. Il quale ha poi sottolineato come le conseguenze del sostanziale blocco di Suez siano ormai sotto gli occhi di tutti: “Sempre più navi stanno allungando la rotta verso il Capo di Buona Speranza per evitare di passare attraverso lo stretto di Bab al-Mandab, il prolungamento del viaggi si è tradotto in un ritardo nell’arrivo delle navi e in alcuni casi in un netto calo dei traffici, come registrato in molti porti italiani”.

Secondo l’Autorità Portuale l’aeroporto di Livorno “non è stato interessato in modo significativo da questa situazione, se non limitatamente al traffico di auto nuove provenienti dall’Estremo Oriente, un segmento di mercato nel quale non si è registrato un vero e proprio calo ma un aumento dei disagi dovuti alla ritardata consegna dei veicoli”. Lo stesso presidente dell’Adsp livornese, però, non intende minimizzare l’impatto che la crisi ha avuto sul sistema produttivo e sui consumi: “Non c’è dubbio – dice – che i porti dell’Alto Tirreno stanno vivendo un momento di sofferenza, altrettanto degli altri porti italiani”.

Guerrieri cita i dati di traffico (ancora provvisori) del primo trimestre 2024 a sostegno della sua tesi: “Tra gennaio e marzo – spiega – il porto di Livorno ha registrato un calo generale di quasi tutte le tipologie di traffico, a partire dai container, dai prodotti forestali e auto nuove. Le uniche eccezioni positive sono rappresentate dal materiale rotabile e dal traffico passeggeri”.

Effetti negativi si vedono anche sull’occupazione nel porto: “Nel primo trimestre del 2024 gli inserimenti di lavoro per i lavoratori delle imprese portuali sono diminuiti dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 57.427 a 52.447)”. Ne consegue che “nessun porto può uscire indenne da un contesto internazionale in cui crisi economiche e imprevedibili si susseguono con la stessa regolarità con cui il giorno si alterna alla notte” spiega Guerrieri. “Di fronte ad un quadro internazionale complesso e a volte preoccupante, è quindi necessario mettere in campo diverse iniziative per cogliere nuove opportunità di sviluppo, anche in vista dell’aggiornamento del nuovo Piano Operativo Triennale dell’Autorità Portuale, che probabilmente sarà presentato a fine giugno”.

“Lo sviluppo delle infrastrutture resta una priorità – dice il primo inquilino di Palazzo Rosciano – l’AdSP ha realizzato 13 progetti infrastrutturali in questo periodo e altri 25 progetti stanno per andare a bando”. All’orizzonte non c’è solo la Darsena Europa: “Servono risorse aggiuntive per sviluppare i nuovi ambiti di competenza dei porti, che vadano oltre la logica marittima in senso stretto: sostenibilità energetica e transizione digitale sono due temi centrali su cui il porto l’autorità sta lavorando con forte determinazione. Non crediamo improbabile che con la rotazione delle cariche istituzionali a Bruxelles si aprano nuove possibilità di finanziamento per lo sviluppo di progetti nel settore della logistica portuale, sulla falsariga di quanto visto con il Next-Gen Eu”.

Altro tema strategico è quello della cooperazione con i Paesi mediterranei extra-Ue secondo Guerrierio: “A livello globale, i processi di Nearshoring e Reshoring hanno iniziato da tempo a rappresentare una valida risposta alle vulnerabilità delle catene di fornitura. La delocalizzazione di fabbriche e fornitori in paesi più vicini all’Europa, e spesso amici, sta avvantaggiando le economie vicine ai mercati più importanti, come Marocco, Egitto e Turchia. Diventa quindi fondamentale allacciare maggiori rapporti con questi Paesi e sviluppare una politica estera portuale che ci permetta di adattarci alle nuove filiere industriali che nasceranno”. Il presidente ammette che è proprio su questo terreno che l’Adsp intende giocare la sua partita più importante: “A giugno faremo un accordo con il porto di Damietta. L’obiettivo è cominciare a tessere la nostra rete di relazioni con i Paesi del Maghreb”.

Si tratta di una partita da giocare in parallelo con un’altra, quella dello sviluppo logistico e intermodale del sistema portuale. Da questo punto di vista, se da un lato Guerrieri sottolinea l’importanza strategica dello Scalalco, opera fondamentale che consentirà un collegamento diretto, riservato ai treni merci, tra il porto di Livorno e l’Interporto Vespucci, dall’altro auspica che si concluda al più presto l’iter per la nascita della ZLS in Toscana, “un passo fondamentale per rilanciare il territorio e un tema sul quale va fatto un ragionamento complessivo per capire quali incentivi mettere in campo per attrarre nuovi impianti di produzione”.

Nel suo piccolo, l’Autorità portuale toscana cerca di fare la sua parte: “Se a livello nazionale il Ferrobonus e il Marebonus rappresentano una risposta programmatica alle criticità di un sistema logistico italiano fortemente caratterizzato dall’utilizzo prevalente della modalità stradale rispetto alle modalità di trasporto più eco-sostenibili come le tratte ferroviarie e quelle marittime, l’ADSP ha sviluppato una sorta di Bonus Manovra a beneficio degli operatori ferroviari del sistema portuale e interportuale. È una goccia nell’oceano – afferma Guerrieri – ma nel complesso queste azioni rappresentano un impulso concreto per aumentare l’integrazione e la sostenibilità della catena logistica ferro-mare-strada e riposizionare così l’intero sistema logistico su livelli più competitivi a livello locale”.

Allo stesso tempo occorre trovare nuovi spazi e aree per lo sviluppo dell’intermodalità: «L’Interporto Vespucci – aggiunge il presidente – ha bisogno di ulteriori aree logistiche per perfezionare la sua vocazione di hub logistico al servizio del suo porto di riferimento».

 
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