The Bridge Foundation, Università degli Studi di Milano e Università di Pavia presentano Agenda Salute, una riforma sostenibile del Servizio Sanitario Nazionale.

Qualche anno fa amodello di finanziamento sanitario multipilastroevidenziandone unocrescente ibridazione del servizio sanitario nazionale. Tale evoluzione, purtroppo, non è stata governata, mentre appare necessario regolamentare il processo sul piano normativo e organizzativo, garantendo un adeguato monitoraggio e supervisione. Serve innanzitutto maggiore trasparenza e il gruppo di lavoro chiede all’Osservatorio nazionale permanente dei fondi sanitari integrativi, istituito nel 2022, di pubblicare i dati della sperimentazione in corso, prima che il modello entri in vigore nel 2025. Tra le altre proposte, si chiede di ampliare la funzione di finanziamento e rimborso delle prestazioni nei confronti dei soggetti del sistema integrativo collettivo, tutelando gli interessi dei pazienti in una logica di continuità assistenziale. Infine, è necessarioimplementare un modello che migliori la raccolta delle informazioni sui servizi sanitari pubblici e privati ​​attraverso il fascicolo sanitario elettronico.

Creare un’Agenzia nazionale per la ricerca sanitaria

SUricerca e sperimentazioni clinicheuna delle proposte è quella di sostenere lo sviluppo di una strategia nazionale di ricerca sanitaria e di governance della sperimentazione clinica con ilcreazione di un’Agenzia nazionale per la ricerca sanitaria. Entro il 2027, infatti, si prevede una forte crescita del numero di nuovi processi, purtroppo a causa dei vincoli imposti dalla legislazione italiana, soprattutto in materia di privacy, e della mancanza di coordinamento nazionale, il nostro Paeserischia di perdere terreno a livello internazionale. All’Italia, secondo l’analisi di “Agenda Salute”, “servono scelte politiche, organizzative ed economiche attente”Perché“senza interventi la crescita sarebbe del 5%, mentre con interventi regolatori “soft” potrebbe arrivare al 15% e salire al 30% con interventi strutturali”.

Dati sanitari e privacy

Per promuovere la medicina preventiva è necessario accedere alle informazioni raccolte nelle attività di assistenza clinica e a quelle detenute dal SSN e dal SSR, ma oggi si registrano gravi ritardi dovuti alla rigidità dell’applicazione del GDPR. È importante, quindi,sostenere il disegno di legge, presentato al Senato nel 2024, che regola la gestione dei dati sanitaricon una modalità innovativa (sandbox), mutuata dal settore finanziario, che consente di affrontare in un ambiente protetto e sicuro i limiti posti all’utilizzo dei dati sanitari da parte degli DPO.

Le professioni sanitarie del futuro

Attualmente mi trovo in ItaliaRiconosciute 30 professioni sanitariee il volume diprofessionisti coinvoltiche operano sia nelle strutture pubbliche che private, è di circa1.500.000 unità.Per il futuro, ad esempio, si prevede che tra le professioni più richieste – non ancora riconosciute – ci saranno l’esperto di deep learning (trainer di algoritmi), lo stratega dello stile di vita, il telechirurgo, l’esperto di bioprinting (organi sintetici), il terapista della realtà virtuale ( salute mentale), analista di dati sanitari (big data). Tra quelli già riconosciuti, però, si prevede che saranno più richiesti l’infermiere professionale, il tecnologo medico e l’assistente sanitario domiciliare.

Per adottare logiche predittive adeguatamente attendibili e supportare uno sviluppo coerente delle figure professionali che saranno maggiormente richieste, è necessario prevedere unriforma della formazione specialistica e delle lauree triennali qualificanti e istituzione di un tavolo interministerialeche si occupa di monitorare e individuare trend formativi utili nel breve, medio e lungo termine e spiegarli nelle offerte formative universitarie e nei corsi ECM.

Strategie sanitarie e transizione energetica

L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana è ormai ben accertato e il settore sanitario è responsabile in media del 4,4% delle emissioni globali di CO2. L’UE è il terzo produttore dopo Stati Uniti e Cina, e l’Italia è tra quei Paesi il cui settore sanitario produce emissioni leggermente superiori alla media, con il 4% del totale delle emissioni nazionali.

È necessario, quindi,ripensare l’aspetto organizzativo e culturale delle strutture ospedaliere,Per esempio,includendo gli ospedali negli elenchi delle aziende ad alta intensità energetica e ad alta intensità di gasEl’istituzione di un tavolo permanentecon i Ministeri competenti (Ambiente, Salute, Semplificazione), le rappresentanze regionali e le associazioni ospedaliere, per semplificare la normativa vigente, prevedendo l’istituzione di unsquadra verde aziendalee l’adozione di apiano annuale delle politiche ambientaliche promuove l’uso delle energie rinnovabili.

“La priorità è garantire un’assistenza sanitaria di qualità e colmare le disparità territoriali presenti nel nostro Paese. Ciò significa intervenire sull’accessibilità dei servizi sanitari, valorizzando la medicina locale e comunitaria e l’assistenza domiciliare”.Lo ha detto il presidente della Fondazione The Bridge:Rosaria Iardino (nella foto)che ha ribadito l’urgenza di “riformare il Servizio sanitario nazionale, con servizi adeguati per affrontare criticità quali la frammentazione dell’accesso ai servizi, la debolezza dell’integrazione socio-sanitaria, le liste di attesa. In questa prospettiva abbiamo elaborato un documento centrato su cinque temi specifici con diverse proposte di politiche sanitarie da attuare, un’Agenda della Salute che vi chiediamo di firmare per coinvolgere le istituzioni in modo ampio, condiviso e partecipativo.“.

SecondoAlessandro VenturiProfessore di Diritto amministrativo e Diritto degli enti regionali e locali presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Pavia, Alma Ticinensis:“I temi presenti nell’Agenda della Salute sono rivoluzionari e fondamentali per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale. L’assistenza sanitaria integrativa è tra i punti più importanti. Leggiamo da tempo che la spesa privata per la sanità in Italia è aumentata, ma questo non è vero. Al contrario, dei 42 miliardi che spesso vengono citati, dato che sono stime e nessuno sa realmente a quanto ammonti la spesa sanitaria privata, in realtà solo 17 sono spesa sanitaria reale, cioè quella che non viene sostituita dalla spesa sanitaria privata. Sistema sanitario nazionale. Una spesa fisiologica di miliardi, poi, ne abbiamo 4 che sono già intermediati da fondi comuni o assicurativi, quindi si riducono a 13 miliardi. Quindi con il primo punto dell’Agenda Sanitaria, cioè parlare apertamente di sanità integrativa al di fuori di ogni ideologia. immaginiamo un sistema che riduca il più possibile la spesa del proprio portafoglio, pura spesa viva, mentre dovrebbe aumentare la spesa intermediata da assicurazioni e fondi comuni. In un contesto, però, dove il Servizio Sanitario Nazionale con i suoi 136 miliardi di spesa copre ancora i bisogni prevalenti di tutti i cittadini italiani”.

PerAldo BrunoGianniProfessore Ordinario di Chirurgia Maxillo Facciale e Presidente del Comitato di Gestione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano:“L’Università degli Studi di Milano ha deciso di essere tra i promotori di questa iniziativa, che riguarda la proposta di una riforma sanitaria equa, sostenibile e partecipata, perché pensiamo che il concetto di Accademia moderna non sia più quello del passato, separato da territorio, ma è un’Accademia che deve essere parte attiva di cambiamenti importanti. Abbiamo fornito le nostre proposte in ambito formazione e sulle competenze delle professioni sanitarie del futuro, anche in considerazione dei grandi cambiamenti in atto nella popolazione, si pensi all’invecchiamento e alle patologie croniche. , ma anche a tutta la tecnologia che cambia il modo di affrontare questi problemi. L’Accademia, quindi, e in particolare il nostro Ateneo, partecipa attivamente ai processi di trasformazione sanitaria che possono cambiare il modo di affrontare la salute.“.

 
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