Ha aperto i battenti a Trieste la mostra dedicata ad Almerigo Grilz – .

Ha aperto i battenti a Trieste la mostra dedicata ad Almerigo Grilz – .
Ha aperto i battenti a Trieste la mostra dedicata ad Almerigo Grilz – .

09.05.2024 – 15.01 – Le immagini d’archivio, le interviste, i resoconti del pionieristico giornalismo di guerra. Parte dell’esperienza professionale del triestino Almerigo Grilz, il primo giornalista italiano caduto in un teatro di guerra dal secondo dopoguerra, rivive nella mostra “Gli occhi della guerra”, progetto multimediale che ha inaugurato ha aperto i battenti questa mattina nell’atrio della Camera di Commercio in piazza della Borsa. La mostra sarà aperta al pubblico fino a venerdì 17, e potrà essere visitata negli orari di ufficio della Camera di Commercio, al mattino dalle 9 alle 12.30 e il lunedì e mercoledì anche al pomeriggio dalle 14 alle 17.

Fausto Biloslavo

La mostra, alimentata da video e testi scritti dallo stesso Grilz, da Fausto Biloslavo E Gian Micalessinsi nutre anche di contributi estrapolati da “War reportage: occhi sul mondo in fiamme”, una sorta di seguito ideale fatto di testimonianze legate ad avvenimenti più recenti.
C’è dell’altro. Tra pannelli, fotografie e ricordi, ecco anche alcuni scorci emblematici dei reportage scelti dalla giuria per la prima edizione del Premio “Almerigo Grilz”, il progetto dedicato al recupero del giornalismo di guerra canonico, quello giocato con la ricerca sul campo, Spesso su internet si trovano tracce che non rispondono a risposte che non provengono da Facebook.

Quello che doveva rappresentare un modello di valorizzazione giornalistica per gli aspiranti corrispondenti si è trasformato in questi giorni a Trieste in una riproposizione della saga ideologica in voga negli anni ’70 e ’80.
Da un lato, una fazione della sinistra a corto di argomenti, alle prese con l’accanimento verso Grilz, richiamato solo per la sua militanza a destra, dall’altro, l’organizzazione del premio giornalistico, impegnata piuttosto a ribadire i valori tecnici ed etici tematiche, dell’iniziativa aperta ai giovani (under 40).
Il dipinto della mostra riproponeva questa struttura. In piazza della Borsa il comitato “Trieste democratica e antifascista” ha inscenato il suo dissenso, colorato da bandiere anche della CGIL e da un infelice commento canoro sulle note (ovvie) di “Bella Ciao”.

Nell’atrio della Camera di Commercio è stata indossata la vernice della mostra, alla presenza di organizzatori, stampa, autorità della scena culturale cittadina, associazioni e autorità politiche del Comune e della Regione FVG: “La nostra città ha pagato un grave bilancio dei giornalisti caduti sul fronte di guerra – ha ricordato il sindaco Roberto Dipiazza nel suo discorso decisivo – Di fronte alla morte dobbiamo tutti stare sull’attenti e non fare distinzioni politiche, ricordare solo il sacrificio. Per questo – ha aggiunto Dipiazza – mi vergogno di vedere la manifestazione che contrappone l’apertura della mostra e il progetto giornalistico dedicato a Grilz”

Va detto che non c’era tensione, non c’era alcun accenno di conflitto. C’è chi invoca il dissenso a tutti i costi, chi preferisce l’altra “nostalgia”, quella di un giornalismo d’assalto che racconta, che plasma le coscienze gettando il cuore oltre il fatidico ostacolo. Anche quello ideologico.

[f.c]

 
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