AI, telemedicina e terapie oncologiche innovative. Incontro a Trieste – .

AI, telemedicina e terapie oncologiche innovative. Incontro a Trieste – .
AI, telemedicina e terapie oncologiche innovative. Incontro a Trieste – .
(foto: Pixabay)

Trieste, 9 maggio 2024 – Utilizzando un tipo di intelligenza artificiale chiamata “deep learning”, applicata a un metodo di raccolta dati chiamato biologia dei sistemi, James Collins, ricercatore del MIT di Boston, ha scoperto una classe di antibiotici in grado di uccidere un farmaco batterio resistente (lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina – MRSA), che causa più di 10.000 morti ogni anno solo negli Stati Uniti.

I risultati della ricerca sono stati illustrati nel corso di PneumoTrieste 2024, incontro medico-scientifico ispirato alle parole di Umberto Veronesi “curarsi è meglio dove si fa anche ricerca”, organizzato dalla Pneumologia triestina di Asugi diretta dal prof. Marco Confalonieri, al quale hanno partecipato circa 600 specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero.

James Collins, insignito della citazione Clarivate nel 2023 (una sorta di anticamera del Nobel) ha affermato che “il nuovo metodo basato sull’intelligenza artificiale richiede molti dati preliminari sui batteri, sui possibili composti candidati a diventare farmaci, sui meccanismi di danni e protezione dell’organismo umano per permetterci poi di prevedere molto velocemente quali molecole sono più adatte per quel particolare microbo senza danneggiare i microbi “buoni” che ad esempio abbiamo sulla pelle e nell’intestino”.

Il professore. Umberto Meduri di Memphis ha illustrato le molteplici proprietà di un potente “farmaco-ormone”, che è un ormone prodotto dal nostro organismo (nonché un noto farmaco) e agisce su tutte le cellule (eccetto i globuli rossi), coordinando le funzioni dell’organismo risposta allo stress. Molecole come il cortisone insieme alle vitamine possono imitare, a dosi parafisiologiche adeguate, ciò che l’organismo umano fa in ciascuna delle sue cellule quando lo stress negativo provoca danni, aiutando a riparare le cellule e a ripristinare la normalità in modo sempre più naturale e fisiologico rispetto ai farmaci che interferiscono con meccanismi biologici.

Nel corso di un interessante seminario moderato dalla dottoressa Gianna Zamaro, responsabile della Direzione sanitaria regionale del Friuli Venezia Giulia, abbiamo fatto il punto su nuove idee ed esperienze di connessione tra ospedale e territorio a favore dei malati cronici, partendo dal presupposto che le patologie più le malattie respiratorie diffuse, come l’asma bronchiale e la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), hanno un notevole impatto sulla salute dei cittadini, soprattutto quelli più anziani e quelli con patologie multiple (come polmone+cuore+rene+diabete). La telemedicina – è stato confermato – può rappresentare una soluzione nelle mani dei medici e dei sistemi sanitari per favorire l’interazione coordinata degli interventi domiciliari per i pazienti più fragili.

Anche le malattie infettive hanno trovato spazio a PneumoTrieste 2024, anche se il Covid-19 non è più al centro dell’attenzione. Il dottor Giovanni Battista Migliori, collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il controllo della tubercolosi, ha affermato che “in Italia servirebbe un programma dedicato alla tubercolosi, tenendo conto anche del forte afflusso da Paesi ad alta incidenza legata alla povertà: un programma nazionale contro la tubercolosi, con un manager competente e un comitato agile e rappresentativo, che agisce per via elettronica su questioni urgenti e sviluppa un piano strategico coordinato per i sistemi sanitari regionali, potrebbe contribuire a raggiungere l’obiettivo di eliminare la tubercolosi dall’Italia entro il 2030”.

Durante il simposio sull’endoscopia polmonare, detta anche broncoscopia, si sono ammirati i progressi della robotica endoscopica a guida elettromagnetica, illustrati dal prof. Pietro Valdastri, italiano dell’Università di Leeds nel Regno Unito, che ha dimostrato apparecchiature che consentono di eseguire broncoscopie guidate da robot e intelligenza artificiale con fili sottili, che cercano di non causare alcun disagio al paziente e allo stesso tempo possono raggiungere punti periferici del polmone per eseguire biopsie o trattamenti laser e termici. Valdastri ha sottolineato che «per ora è pronta la colonscopia robotica che non provoca dolore e non necessita di anestesia, mentre per l’apparecchiatura polmonare ci vorranno ancora 3-5 anni».

A conclusione di PneumoTrieste 2024, il coordinatore Marco Confalonieri ha sottolineato che “la ricerca in medicina non è un lusso, ma una necessità per il sistema sanitario che può così trovare soluzioni per il suo miglioramento. Dobbiamo però affrontare diverse sfide: garantire risorse economiche per finanziare la ricerca, nonostante le difficoltà economiche e gli ostacoli burocratici, e affrontare questioni etiche complesse”.

“Tuttavia, superando gli ostacoli – ha affermato il prof. Confalonieri – queste sfide presentano opportunità di innovazione e progresso nella scienza medica, migliorando la cura dei pazienti e sviluppando nuove modalità diagnostico-terapeutiche, che possono rivoluzionare le pratiche sanitarie. La rapida crescita della tecnologia e della disponibilità dei dati offre anche opportunità di collaborazione tra ricercatori e medici per rendere un approccio di medicina personalizzata attraverso la ricerca sempre più una realtà, con miglioramenti significativi nei risultati sanitari complessivi”.

PneumoTrieste 2024 è stata organizzata con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, di Asugi, della Società Italiana di Pneumologia e di numerose associazioni che operano a favore di questo importante settore medico-scientifico (Acsi, Amar FVG, Lam Italia, Alfa 1-AT, Amip , Aipo).

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Officine Social Movie riparte dalle periferie – .
NEXT Di Addezio riconfermato presidente dell’Unpli Abruzzo – .