un treno che accelera del 30% ogni anno (e varrà miliardi) – Valsesianotizie.it – .

un treno che accelera del 30% ogni anno (e varrà miliardi) – Valsesianotizie.it – .
un treno che accelera del 30% ogni anno (e varrà miliardi) – Valsesianotizie.it – .

Ora che Torino ha tagliato il nastro (venerdì scorso) del Centro nazionale dedicato all’automotive e all’aerospaziale, il percorso del territorio verso l’intelligenza artificiale non si ferma.

Anche per questo Confindustria Piemonte ha voluto puntare i riflettori sugli effetti che la rivoluzione dell’AI potrebbe avere soprattutto sul mondo delle imprese. Lo ha fatto in collaborazione con Anitec-Assinform, Digital Innovation Hub e Fondazione Piemonte Innova.

Si tratta di un mercato, quello dell’AI, che nel 2023 in Italia era stimato in 570 milioni di euro con un tasso di crescita di oltre il 30%. Un ritmo che prosegue anche nel 2024 e che lascia intravedere il traguardo di 1,2 miliardi di euro al 2026. Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Piemonte ha superato i 43 milioni di euro, con un’importante prospettiva di crescita del +67,2% entro la fine del 2024, il anno in cui raggiungerà i 72,9 milioni di euro. Per l’anno in corso il contributo dell’intero settore digitale è stimato al 4,8%.

Solo in Piemonte il mercato digitale nel suo complesso sfiora i 6 miliardi di euro. “Serve un approccio animato da una visione tecno-realista – commenta Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte e anche numero uno di Anitec-Assinnform – Ma serve un uso consapevole e costruttivo dell’AI per migliorare la vita delle persone e far progredire la società e l’economia”. “Serve collaborazione tra pubblico e privato e l’inaugurazione della Fondazione AI4INDUSTRY è un ottimo segnale in questa direzione”.

Ma con un monito: “Non è più avanguardia, ma un presente vicino per essere parte delle filiere industriali nazionali e globali”. Ma intanto l’Europa ha già voluto stabilire i confini, con il nuovo pacchetto di regole del recente “atto” approvato dagli organi Ue. Come conferma Vittorio Calaprice, dalla rappresentanza della Commissione Europea in Italia: “L’AI act avrà un impatto sul futuro dell’intelligenza artificiale, da un lato per supportare le imprese, dall’altro per garantire la centralità dell’uomo e della collettività. tutela dei diritti fondamentali”.

“L’intelligenza artificiale è una disciplina che utilizza il computer per leggere i dati che abbiamo lasciato nel passato e produrre previsioni – spiega Massimo Chiriatti, CTO di Lenovo Italia – ma anche testi, audio e video. Ai dati si aggiungono algoritmi e la capacità di effettuare calcoli, su software che abbiamo programmato. E col tempo i costi di queste attività stanno diminuendo, con una quantità di dati ormai fuori scala per la mente umana. Serve a stabilire un rapporto tra passato e futuro”.

“Ma non è che dobbiamo necessariamente usare l’AI – aggiunge – Dipende da quanti dati ho a disposizione e se ho bisogno di far emergere schemi e correlazioni. Naturalmente le scelte vanno fatte sulle spese e sull’attendibilità dei dati. Ma le macchine non hanno né saggezza né intenzione. Quindi non ci sostituiranno mai”.

“Per ora hanno un approccio molto muscoloso all’intelligenza artificiale, con algoritmi che hanno trilioni di parametri e richiedono molta energia. Il che mette in crisi la loro sostenibilità”, dice Barbara Caputo, direttrice dell’AI hub del Politecnico di Torino. “Non esiste un accesso illimitato alle attività legate all’intelligenza artificiale, perché non c’è abbastanza energia. E non solo: sono strumenti che riscaldano, quindi vanno raffreddati. E tutto viene raffreddato con acqua.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Seconda categoria. Finisce il sogno-promozione della Montagna. Il Prato Nord vince 2-1 e vola in finale – .
NEXT dal 20 al 26 maggio 2024 tra pioggia e sole – .