Il piano del governo contro il Fentanyl. “Un antidoto a tutti gli agenti” – .

Il piano del governo contro il Fentanyl. “Un antidoto a tutti gli agenti” – .
Il piano del governo contro il Fentanyl. “Un antidoto a tutti gli agenti” – .

Negli Stati Uniti è un’emergenza, in Italia si comincia a parlarne sempre di più, dopo l’arresto di un trafficante a Piacenza nel novembre 2023 e l’inchiesta aperta giorni fa a Perugia dove per la prima volta è Fentanil – il potente oppioide sintetico, noto come droga zombie, da 50 a 100 volte più potente della morfina – è stato utilizzato per “tagliare” l’eroina. Sicuramente è un tema importante per il governo, che si sta muovendo su più livelli.

“La lotta contro le dipendenze è una priorità”, afferma il vice primo ministro e ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa a Palazzo Chigi sul Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici. Lo ha ribadito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovanospiegando che dalla prima verifica degli impegni assunti dalle varie amministrazioni e del lavoro svolto fino a questo momento «sta emergendo un fenomeno che in Italia non ha la consistenza e gli effetti devastanti che ha in altre parti del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, ma che ancora esistono”.

Il nostro Paese, in armonia e sinergia con gli alleati internazionali, sta lavorando per contrastare questa minaccia. Se ne è parlato anche nella riunione dei ministri degli Esteri del G7 svoltasi a Capri in aprile. I rischi della diffusione del Fentanyl si annidano soprattutto nei circuiti internazionali e la lotta parte innanzitutto dal monitoraggio del web e soprattutto rete oscura, che rappresenta la principale modalità di ingresso della sostanza anche in Italia, soprattutto presso i siti cinesi con consegna tramite posta e pagamento in criptovalute. Un metodo che rende molto difficili le indagini di intelligence. Gli investigatori lavorano anche decrittando i flussi finanziari e seguendo le rotte della sostanza, che passano dalla Cina al Messico fino alle organizzazioni criminali brasiliane, ma anche ad altri scenari come il Sud Africa e alcune zone del Nord Africa. Tutte le Procure – spiega Mantovano – sono in allerta, ma è importante anche il controllo che le famiglie possono esercitare sugli adolescenti e sull’uso che fanno del pc. «La diffusione attraverso il dark e il deep web – avverte il sottosegretario – può avvenire sia con vere e proprie prescrizioni mediche sia con la vendita come farmaco senza prescrizione, ma anche con nomi camuffati come “China White” che indica il Fentanyl».

Tra le priorità dell’Italia e per la tutela delle forze dell’ordine c’è anche l’obiettivo di dotare le forze dell’ordine di pattugliaantidoto, Naloxone, nel più breve tempo possibile, in sinergia con il Ministero della Salute. Si tratta di un farmaco salvavita prodotto in piccolissime quantità da un’azienda situata fuori dal territorio nazionale.

Ma attenzione, avverte Mantovano: «Il fatto che esista il Naloxone non deve tradursi nel “l’esperimento si può fare perché c’è l’antidoto”, testando così una sostanza che ha effetti devastanti».

 
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