SUPERBONUS: ANCE L’AQUILA, “A RISCHIO RICOSTRUZIONE, IMPRESE SU UN AUTOBUS GUIDATO DA UNA SCIMMIA”

L’AQUILA – “Ogni volta il ministro Giancarlo Giorgetti Succede davanti ad un microfono, le aziende italiane cominciano a scricchiolare. E dire che il Primo Ministro Giorgia Meloni ha dichiarato che non disturberà chi produce. La nuova metafora fantasiosa del ministro sul Superbonus al 110% rispetto al Vajont, ieri ha parlato di orticaria, oltre ad offendere le vittime di quella sciagura, è l’ennesimo insopportabile prologo ad un’azione che il Governo mette in atto ogni due mesi per correggere se stesso e i suoi stime sulla finanza pubblica”.

Inizia così la dura nota di Gianni Frattalepresidente dell’Ance L’Aquila, l’associazione nazionale costruttori edili, sul decreto Superbonus in discussione che prevede il differimento dei crediti in 10 anni.

“Fare affari con questa classe politica, per restare in tema di metafore, è come essere su un autobus guidato da una scimmia – insiste Frattale – la direzione non è mai prevedibile oppure curve sicure e brusche sono all’ordine del giorno. Se l’ultimo infelice annuncio, che ancora una volta destabilizza il mercato, dovesse riguardare anche i crateri sismici, significherebbe fermare le ricostruzioni e amputare i bilanci delle imprese, scaricando su di esse parte del debito pubblico”.

“Ci aspettiamo che il presidente del Consiglio, che frequenta sempre molto l’Abruzzo nei periodi elettorali, venga a L’Aquila, città che l’ha eletta, per illustrarci cosa ha in programma su questi temi vitali per il territorio – sottolinea Frattale – Giorgetti è stato ministro dello Sviluppo economico già nel 2021 con il Governo Draghi. Aveva tre anni per eliminare questa misura che considerava dannosa. È paradossale oggi che noi operatori subiamo anche il carico di condanna morale sul Super Bonus e il continuo lancio di stracci tra i partiti che inevitabilmente passa sopra le nostre teste e le famiglie intrappolate in questo caos normativo”.

“Ora sarebbe preferibile che l’incentivo venisse eliminato una volta per tutte e non se ne parlasse più. Per il cratere sismico cerchiamo un metodo migliore e meno politicizzato per compensare un buon contributo che, dopo 14 anni, non ha più i parametri per coprire l’aumento dei prezzi. Si chiama adeguamento ISTAT. Smettetela di additare l’edilizia come il famigerato vortice che ha inghiottito risorse statali e aumentato il debito pubblico. La misura ha assolto pienamente la sua funzione di rimettere in moto l’economia ferma post-Covid, quindi avrebbe dovuto essere rimodulata. Ma, in campagna elettorale, conveniva che tutti i partiti firmassero la proroga”.

«Se si osservano attentamente i fatti, il buco nero potrebbe invece trovarsi altrove, magari tra i resoconti riservati delle spedizioni di armi per le guerre in corso. Queste sono scelte politiche e, se vengono ritenute giuste, dobbiamo avere il coraggio di rivendicarle invece di darci una bella metafora un mese per scaricare le colpe”, commenta Frattale.

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