SACILE – Il scabbia a scuola. Ieri genitori, insegnanti e personale scolasticoIstituto Piero Della Valentina, l’Ipsia di viale Zancanaro, ha ricevuto l’avviso firmato dalla dirigente scolastica Simonetta Polmonari che segnalava la presenza di “alcuni casi di scabbia” nella scuola. Come ha poi chiarito Asfo, si tratta tre ragazzi appartenenti a due classi diverse, di cui una proveniente da fuori regione. La circolare precisava che tutte le contromisure necessarie erano state adottate seguendo le indicazioni del servizio di prevenzione delle malattie infettive, fin dall’esordio del primo caso. In sostanza, la disinfezione dei locali frequentati dal primo giovane che si è scoperto malato e che evidentemente ha fatto in tempo a trasmettere la malattia agli altri due. La lettera alle famiglie è invece arrivata dopo circa una settimana, «avendo evidenza, negli ultimi giorni, dell’aumento dei casi di contagio». Resta il dubbio se non sarebbe il caso di intervenire prima almeno a livello di comunicazione, così da alzare il livello di attenzione delle famiglie.
I CONTAGI
Malattia legati a particolari acarila scabbia provoca un prurito fastidioso e continuo che inizialmente si localizza tra le dita delle mani e dei piedi e si manifesta soprattutto di notte, ma successivamente si diffonde a tutto il corpo, privilegiando le curve e gli avvallamenti e si manifesta anche nelle ore diurne. Più fastidiosa che pericolosa, questa malattia va sempre denunciata alle autorità sanitarie perché spesso è altamente contagioso. Come si legge nelle istruzioni di profilassi inviate alle famiglie dall’Azienda sanitaria, «si raccomanda di rivolgersi immediatamente al medico di base. Gli studenti potranno essere accolti a scuola solo dopo che saranno state somministrate le cure necessarie”. In generale la scabbia è una malattia che può colpire qualsiasi età, indipendentemente dalle condizioni igieniche personali.
PROFILASSI
Certo è che per le famiglie interessate incontrarla è spesso un calvario, soprattutto in presenza di più figli. Affinché una delle indicazioni fornite dall’azienda sanitaria è quella di impedire lo scambio di indumenti tra fratelli, mentre l’altra è la raccomandazione di dormire da soli se non si è iniziata la cura. Altre indicazioni riguardano la necessità di lavare ogni giorno ciò che si indossa e le proprie lenzuola, capi che devono essere sottoposti a cicli di lavatrice superiori a 60 gradi. Ciò che non potrà essere lavato a quelle temperature verrà chiuso in una borsa impermeabile per 7 giorni. È necessario intervenire tempestivamente e bene sia con l’utilizzo di apposite pomate, sia igienizzando l’ambiente in cui si vive e cambiando spesso gli abiti indossati e le lenzuola.
Rovigo. Allarme scabbia a scuola, due casi nelle classi primarie “Miani”.
A CASA
I tre ragazzi dell’Istituto Sacile salteranno almeno due giorni di lezione: il protocollo prevede infatti che possano tornare a scuola solo dopo il secondo giorno dall’inizio delle cure. Il trattamento profilattico deve essere seguito anche dagli altri familiari, anche in assenza di sintomi. La scabbia è opera degli acari che scavano tunnel nella pelle e nelle loro uova, ha un periodo di incubazione che può variare dalle 2 alle 6 settimane e generalmente guarisce dopo due trattamenti di un paio di giorni ciascuno, distanziati di una settimana l’uno dall’altro. Il prurito spesso persiste per due settimane dopo il trattamento. In una persona malata si possono trovare, nel migliore dei casi, 10 o 15 acari, ma ce ne sono anche migliaia. Il contagio avviene sia attraverso il contatto diretto che indiretto, ad esempio attraverso gli indumenti e le cose toccate dalla persona infetta. Fortunatamente, secondo quanto riferito dall’Asfo, i casi registrati nella scuola di Sacile non sono particolarmente gravi e contagiosi, ma sicuramente è stata raccomandata la massima igiene sia per le persone che per gli ambienti scolastici.
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