La Grande Alleanza tra 8 comuni dei Castelli Romani per diventare ‘Città Italiana del Vino 2025’ – .

La Grande Alleanza tra 8 comuni dei Castelli Romani per diventare ‘Città Italiana del Vino 2025’ – .
La Grande Alleanza tra 8 comuni dei Castelli Romani per diventare ‘Città Italiana del Vino 2025’ – .

Uno è natoGrande alleanza‘ Fra 8 comuni del Castelli Romani – i cui risvolti sono ancora inediti, almeno a livello di stampa – per provare, tutti insieme, a diventare ‘Città italiana del Vino 2025‘.

Il comune di Marino, ovviamente, sarà il comune capofila. Ma insieme alla ‘città del vino’ – che tra l’altro festeggerà i suoi 100 anni nel 2025 – ci sono altri 7 comuni.

Comuni che hanno messo da parte ogni possibile pregiudizio politico con l’unico ed esclusivo obiettivo di ottenere l’ambito e prestigioso riconoscimento.

La ‘Grande Alleanza’ tra 8 comuni dei Castelli Romani

Un riconoscimento che porterebbe Marino all’attenzione dei media nazionali. Così come festeggia i suoi ‘primi’ 100 anni di festival. A cascata, i risvolti positivi avrebbero effetti benefici per tutti gli altri comuni castellani.

Alcuni di questi comuni sono particolarmente rinomati nel settore vitivinicolo. Come Frascati, Velletri e Lanuvio, ecc. Altri forse meno, nel settore vitivinicolo, tra cui Ariccia, che però ospita nel suo territorio alcune aziende che si stanno facendo strada molto velocemente.

L’adesione è stata votata dai Consigli Comunali di vari comuni, tra cui la stessa Ariccia, così come tutti gli altri.

Gli 8 comuni che hanno aderito alla Grande Alleanza sono: Genzano, Lanuvio, Colonna, Grottaferrata, Lariano, Frascati, Velletri e Marino.

Castelli Romani prossima ‘Città Italiana del Vino 2025’

La domanda potrà essere inviata entro il 24 settembre. Si tratta di un vero e proprio bando per la ricerca della Città Italiana del Vino 2025.

Nel 2023 vinse la città di Menfi insieme alle Terre Sicane. Nel 2024 il territorio del Gran Piemonte e Alto Monferrato ha prevalso come Città Europea del Vino 2024.

Ora, però, si cerca la prossima ‘Città Italiana del Vino 2025’.

La candidatura a Città del Vino 2025

Per presentare la domanda devi essere Città del Vino. Con accreditamenti comprovati, una certa storia e tradizione. E una consolidata organizzazione di eventi culturali.

Tutte caratteristiche, ovviamente, che non mancano nel comune di Marino. Che fa della cultura dell’uva e del vino una propria caratteristica peculiare.

È quindi necessario mobilitare la comunità locale. Incoraggiare la partecipazione attiva delle categorie sociali ed economiche e dei volontari.

Consolidare i legami con il territorio e le istituzioni regionali e con gli altri territori vitivinicoli italiani.

Migliorare la qualità della vita locale e promuovere lo sviluppo sostenibile. Rafforzare il collegamento delle aree rurali con quelle urbane. Promuovere il dialogo e lo scambio di esperienze culturali e tecniche tra i diversi territori vitivinicoli regionali e nazionali.

Intorno al tema del vino e del mondo rurale, oltre a mantenere e consolidare legami e interessi con le altre città del vino italiane. E favorendo così lo scambio di esperienze e di buone pratiche amministrative e di gestione del territorio.

L’associazione ‘Città Italiana del Vino’

L’iniziativa “Città Italiana del Vino” nasce dalla volontà di valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche della cultura della vite e del vino e l’impatto che queste hanno sulla società. Il paesaggio, l’economia, la gastronomia e il patrimonio materiale e immateriale.

Per consentire una migliore conoscenza dei territori vitivinicoli italiani. L’idea è quella di promuovere la realizzazione di un programma annuale di attività enoturistiche, culturali, ambientali, socioeconomiche, di formazione e di sensibilizzazione del grande pubblico, relative al mondo del vino nelle sue molteplici declinazioni.

Alle città candidate è richiesto di presentare un programma di respiro nazionale, capace di evidenziare le peculiarità della città candidata. Dimostrando creatività, innovazione, sostenibilità e attenzione all’ambiente.

Considerando il coinvolgimento di tutta la filiera vitivinicola locale, ovvero aziende, consorzi, strade del vino. Così come quanti sono gli attori locali coinvolti nella filiera del turismo enogastronomico.


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