Furti nelle campagne della provincia di Foggia: la rabbia degli agricoltori

Furti nelle campagne della provincia di Foggia: la rabbia degli agricoltori
Furti nelle campagne della provincia di Foggia: la rabbia degli agricoltori

Come se non bastassero i problemi legati ai capricci del clima, dalla siccità agli eventi meteorologici estremi, oppure agli aumenti dei prezzi determinati dal momento storico, fino alle fuoriuscite di rifiuti e ai danni causati dalla fauna selvatica. La crisi del settore agricolo è aggravata anche dal fenomeno ormai cronico dei furti nelle campagne.

Quelli che una volta erano eventi sporadici sono diventati una triste abitudine. Nel vasto territorio provinciale operano vere e proprie organizzazioni criminali, che razziano tutti i beni, dai mezzi agricoli ai raccolti, compresi oggetti di modico valore. Uno stato d’assedio per il quale la Coldiretti ha, nei mesi scorsi, interessato la Commissione parlamentare antimafia.

Nel Sansevero non si registrano più episodi: “Se siamo assenti anche solo per un paio d’ore e lasciamo una giacca, al ritorno non la troveremo più”il racconto a FoggiaToday del proprietario di un’azienda agricola nel Sansevero, che ha denunciato diversi furti nelle ultime settimane.

“La campagna del pomodoro è appena iniziata, abbiamo cominciato a trapiantare da pochi giorni e siamo già stati derubati di una motopompa, di un gruppo elettrogeno, di cavi elettrici e sommergibili per il pozzo”racconta.

L’ultimo furto è avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì: “Hanno agito nel breve tempo in cui siamo tornati a casa. È ora di una doccia e di una breve cena. Una volta tornati in campagna ci siamo accorti che l’attrezzatura era stata portata via”.

La recrudescenza del fenomeno è ormai evidente: “In passato abbiamo subito furti, ma si trattava di episodi piuttosto rari. Ora sono diventati un luogo comune“. Una situazione piuttosto preoccupante: “Negli anni precedenti i furti potevano verificarsi alla fine della campagna del pomodoro, se ne teneva addirittura conto, e i danni non erano poi così gravi. Ma adesso siamo ancora all’inizio. Non riesco a immaginare cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi. Non possiamo non lasciare nemmeno una vaschetta di polistirolo con le piante, perché il giorno dopo non la troveremmo più”.

Intanto il conto è già piuttosto alto: “Abbiamo già subito danni per circa 20mila euro. Ma ci sono tanti miei amici e colleghi che stanno vivendo la stessa situazione, non ne possiamo più”.

La sistematicità degli episodi conferma la presenza di uno o più gruppi organizzati, che agiscono in maniera capillare sul territorio: “Studiano i movimenti, conoscono le abitudini, sanno come e quando agire. E lo fanno indisturbati. Si dividono le zone, c’è il gruppo che opera nella zona di San Severo, un altro che agisce nella zona di Rignano. Per questo quasi ogni notte c’è un contadino che subisce un furto e non si vede una pattuglia in giro”.

Le vittime non hanno altra scelta che denunciare: “Ci dicono che aumenteranno i controlli, ma il problema resta e siamo noi a pagarne le conseguenze, perché vediamo il nostro lavoro andare in fumo, e migliaia di euro di danni da sopportare”.

 
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