“Ringrazio l’Inter, i giocatori… – .

La città di Piacenza rendere omaggio Simone Inzaghi. L’allenatore nerazzurro è il primo piacentino a vincere un campionato di Serie A alla guida di un club, per questo motivo oggi mattina (martedì 14 maggio) ha ricevuto un premio dal sindaco Katia Tarasconi a Palazzo Gotico.


Le parole di Simone Inzaghi

Durante l’evento, Simone Inzaghi ha rilasciato alcune dichiarazioni. L’allenatore nerazzurro ha ringraziato la sua società, i giocatori e i tifosi: “È motivo di grande orgoglio essere qui. Ho rivisto tanti amici con cui sono cresciuto a Piacenza, ma per fortuna sono vicino a Milano e posso vedere spesso loro e la loro famiglia, questo mi ha aiutato molto. Questo è un premio personale, ma appartiene anche alla famiglia dell’Inter, grazie ai giocatori, alla società e ai tifosi. Avevo vinto uno scudetto da giocatore, ora l’ho vinto anche in panchina. L’ho soprannominato lo Scudetto della gioia per la felicità regalata ai tifosi dell’Inter“.


Poi, l’allenatore ha raccontato alcuni aneddoti sul suo passato a Piacenza: “Io e Pippo d’estate andavamo in montagna a Ferriere. Ad agosto iniziavano gli allenamenti e papà e mamma tutti i giorni ci portavano giù a farli e poi la sera risalivamo per stare dai nonni. A San Nicolò giocavo con i più grandi insieme a mio fratello. Essendo il più giovane della squadra, avevo la fascia di capitano. Quando ero più grande, quando Pippo era in prima squadra al Piacenza, io ero in Primavera e lo accompagnai nel mio primo ritiro con i grandi”.


Inzaghi ha poi ricordato alcuni momenti trascorsi insieme al fratello Filippo in Nazionale: Quando Zoff ha chiamato me e Pippo in Nazionale è stato bellissimo. Quella stagione, il 99-2000, coincise con lo scudetto della Lazio. Purtroppo sono rimasto a casa e non sono andato all’Europeo, ma ringrazio comunque Zoff. È stato Trapattoni a regalarci l’esordio per una decina di minuti con l’Inghilterra a Torino. È stato il momento culminante della sua carriera, dal San Nicolò alla Nazionale insieme. Qualcosa di inimmaginabile che è diventato realtà. Quando Pippo vinse la Champions andai in campo con mio papà, aveva vinto ma era giusto condividere con lui questa gioia”.


L’allenatore dell’Inter ha parlato anche di Claudio Lotito, suo ex presidente della Lazio: Lotito? La ringrazierò sempre. Aveva visto qualcosa in me, mi promosse alla guida della Lazio e diventai l’allenatore con più presenze nella storia biancoceleste. Chiunque mi fa del bene difficilmente potrò dimenticarlo”.

Poi, Inzaghi è tornato a parlare del suo rapporto con il fratello: “È stato bellissimo ritrovare in Serie A mio fratello, anche lui da allenatore. Era anche la speranza di mio padre e di mia madre e sono molto orgoglioso di averlo fatto. Scrivi un libro? Me lo avevano già proposto quando allenavo la Lazio ma al momento non è nelle carte. i miei pensieri, poi forse un giorno lo farò. Mi bastava già vedere quello di Pippo che era bellissimo. Negli anni siamo sempre stati vicini alla famiglia, anche in vacanza andiamo sempre in Liguria o a Milano Marittima, quindi possono farlo anche i bambini. stare dai nonni. Un’altra partita indimenticabile quella da allenatori delle Nazionali Allievi di Milan e Lazio, vincemmo 1-0. La cosa che ci unisce è il lavoro, sia come giocatori che come allenatori. Mio fratello è sempre stato per me un punto di riferimento, perché essendo più grande è un grande stimolo e un grande aiuto. Ora spero che lo stesso rapporto esista anche tra i miei figli”.

A cura di Simone Solenghi

 
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