“Mi hanno ricattato e convinto a chiamare un compagno di classe” – .

“Mi hanno ricattato e convinto a chiamare un compagno di classe” – .
“Mi hanno ricattato e convinto a chiamare un compagno di classe” – .

Una testimonianza chiave nell’inchiesta sul giro di prostituzione minorile a Bari. È la storia di una ragazza di 16 anni interrogata in modalità protetta nell’ottobre del 2022. Anche se inizialmente al gip lei aveva fornito un racconto «con lacune e reticenze» dicendo di aver partecipato «solo in modo indiretto». nell’attività di prostituzione gestita da Antonella Albanese, Marilena Lopez e Federica Devito, rivelatasi poi parte fondamentale dell’ indagine. Lopez e Devito sono tra le quattro donne arrestate in carcere, insieme a due uomini, accusate di gestire l’attività organizzando e sfruttando tre giovani di 16 anni. La ragazza ha raccontato che con Albanese e Lopez ha iniziato «prima a fare uso di droghe leggere, per poi dedicarsi alla prostituzione».

La rivelazione

Tuttavia, a un certo punto la giovane si confidò con il padre perché Basile l’aveva minacciata di “diffondere sui social alcune foto compromettenti che rendessero pubblica la sua attività di giovane escort”. Inoltre, l’avrebbe «costretta ad avere rapporti sessuali a pagamento in strutture ricettive prenotate dallo stesso Basile». Pochi mesi dopo, riferisce Il Corriere della Sera, la ragazza è stata intervistata nuovamente perché si è dichiarata disponibile a parlare di aspetti che prima aveva omesso per paura. In quell’occasione aveva svelato che tutto sarebbe cominciato nell’estate del 2021 quando lei, albanese, sarebbe tornata a Bari dopo aver lavorato in alcuni locali di altre regioni.

L’amico

«In quel periodo mi presentò Marilù che si chiama Marilena Lopez. Un giorno Albanese mi chiamò e mi invitò in un B&B in Viale della Repubblica a Bari. Qui ho conosciuto un’altra ragazza. La Lopez e l’Albanese che già erano prostitute mi hanno invitato a farlo con loro, mi hanno istruito su cosa e come farlo. Ho avuto rapporti con uomini circa 5 volte”, racconta la giovane agli inquirenti. Basile «è stato coinvolto in truffe online e quando hanno iniziato ad andare male ha iniziato a propormi la prostituzione. Nel frattempo mi ha dato 300 euro per prostituirmi con lui. Dopo ha organizzato tutto perché potessi prostituirmi, mi ha procurato un telefono dedicato, ha trovato i b&b. Poi a fine giornata ha cancellato le chat. Mi ha convinto a chiamare un compagno di scuola che ha partecipato anche lui, in un paio di occasioni, ad incontri sessuali a pagamento”, continua. Secondo quanto ricostruito, ai minorenni venivano pagati tra i 300 e i 500 euro a prestazione.

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