Montagne senza confini – Comune di Cuneo – .

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Montagne senza confini. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo

Sabato 25 maggio, alle ore 18.00, a Cuneo presso Palazzo Samone, nel cuore del centro storico, verrà inaugurato Montagne senza confini. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneola mostra d’arte creata nell’ambito di Cuneo città alpina 2024a cura di Sandra Barberi e Alessandro Abrate.
L’evento, ideato e promosso dal Comune di Cuneo, in collaborazione con Promocuneo, ha il patrocinio della Provincia di Cuneo e del Comune di La Salle (AO).

La pittura di montagna è la base su cui la mostra tesse la trama dei rapporti tra la Provincia Granda, la Valle d’Aosta e le Alpi Marittime, oggi realtà geografiche apparentemente separate tra loro, ma che sul piano artistico trovano un forte e singolare collegamento nella opere appartenenti alla collezione Plassier di La Salle e alla collezione Ferrero di Cuneo.

L’intento della mostra non è solo quello di celebrare Cuneo città alpina 2024offrire un’inedita retrospettiva sulla pittura di montagna cuneese attraverso la riflessione di una collezione privata incastonata tra altre montagne, ma anche quella di guardare alla pittura di montagna come elemento culturale unificante oltre i confini politici territoriali, messaggio oggi più che mai attuale alla luce della i rapporti di gemellaggio che da sessant’anni legano Cuneo e Nizza.
Come noto, eventi e attività volti a valorizzare questo prestigioso riconoscimento si sono già svolti nel corso dell’anno in corso, e altre occasioni di valorizzazione si svolgeranno fino alla fine di dicembre: la mostra in questione costituisce uno dei tasselli principali del programma di iniziative e sarà promosso, attraverso l’Associazione Città Alpina dell’Anno, anche all’interno della rete delle 23 città alpine europee che hanno ricevuto il riconoscimento annuale dal 1997.

La mostra sarà aperta al pubblico, a ingresso gratuito, a partire dal 26 maggio e fino all’8 settembre 2024, dal venerdì alla domenica, dalle 15.30 alle 18.30.
Sono previste aperture straordinarie per gruppi, e visite guidate, effettuate dai curatori della mostra, finalizzate alla scoperta dei dipinti a tema montano esposti nei luoghi della cultura della città, su prenotazione (Promocuneo, cell. 333 4984128) e per un numero minimo di 10 partecipanti, con partenza dal Palazzo Comunale, Via Roma 28, alle 15.30, nei pomeriggi di mercoledì 26 giugno, mercoledì 31 luglio, mercoledì 28 agosto: le opere della Galleria del Sindaco, del Museo di Casa Galimberti e la mostra a Palazzo Samone verrà illustrato.

I dipinti esposti in via Amedeo Rossi saranno complessivamente 44, di cui 39 dalla collezione Plassier di La Salle e 5 dalla collezione Ferrero di Cuneo.
Dalla collezione Plassier di La Salle, opere di: Angelo Abrate, Gino Balansino, Ettore Berrone, Biagio Biasi, César Bolletti, Ottorino Campagnari, Antonio Conti, Giovanni Gagino, Roberto Luciano, Franco Marro, Italo Mus, Irène Pagès, Marco Perotti, Leo Remigante, Leonardo Roda, Francesco Russo, Celso Tempia, André Torre, Marcel Wibault.
Dalla collezione Ferrero di Cuneo si possono ammirare opere di Giorgio Bergesio, Mario Lattes, Cesare Maggi, Italo Mus, Marco Perotti.

Le collezioni Plassier di La Salle e Ferrero di Cuneo
La collezione donata nel 2012 da Carlo Plassier al Comune di La Salle ha la sua spina dorsale proprio nella pittura di montagna, di cui il suo proprietario era un grande appassionato.
Con una formula già testata con successo da 18 pittori di BardonecchiaPlassier riunisce nel suo albergo situato a Pré-Saint-Didier artisti provenienti dal Piemonte, dalla Savoia, dalla Liguria e dall’entroterra nizzardo, zone che frequenta abitualmente come meta di vacanze.
I soggiorni all’Hotel Plassier sono un’occasione di incontro e di contaminazione artistica per i pittori, che si cimentano con infinite variazioni dei paesaggi alpini, concentrando lo sguardo soprattutto sui villaggi e sulle vette circostanti, ai piedi del Monte Bianco. Ospiti fissi sono, in particolare, i membri del gruppo italo-francese dei Fratelli d’Arte, fondata a Nizza, nel 1952, dai provenzali César Bolletti e André Torre e dal cuneese Roberto Luciano. Dell’associazione, che organizza mostre collettive in Italia e in Europa, faranno parte, tra gli altri, anche il cuneese Franco Marro e Giovanni Gagino, discepolo di Luciano, Irène Pagès, gloria dell’arte monegasca, il biellese Celso Tempia e il saluzzese Leo Remigante. Questi pittori di montagna meritano oggi di essere riscoperti non solo dal punto di vista artistico, ma culturale in senso più ampio, poiché attestano, da un lato, i legami fraterni tra i paesi appartenenti ai due versanti delle Alpi, la cui percezione si sarebbe poi allentata, e, dall’altro, il perdurare del favore del genere pittorico nelle regioni in cui l’alpe è parte integrante dell’identità locale e dell’immagine turistica ad essa collegata.
Inquadrano il nucleo di Fratelli d’Arte alcune testimonianze del periodo d’oro della pittura di montagna del primo Novecento, rappresentate nella collezione Plassier da Italo Mus, Angelo Abrate e Leonardo Roda, quest’ultimo di origini racconiane.
Dalle collezioni civiche del Comune di Cuneo sono state scelte opere che fanno parte del lascito di Claudio e Vanna Ferrero divenuto patrimonio della città per volontà di Claudio Ferrero nel 2011. Grandi amanti della cultura, dell’arte e appassionati di montagna, i coniugi Ferrero non hanno figli. Dopo aver girato il mondo, collezionisti di oggetti e opere artistiche, mecenati e impegnati in opere di assistenza ai più bisognosi, giungono alla decisione di lasciare il loro ingente patrimonio al Comune di Cuneo poiché «i beni sono a Cuneo, furono creati a Cuneo: è giusto che restino al Comune”.
La collezione di dipinti, raccolta tra gli anni Cinquanta e Novanta, comprende opere di artisti di spicco come Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis e Cesare Maggi, accanto a un folto gruppo di pittori piemontesi o legati al Piemonte come ad esempio Giuseppe Sacheri, Giulio Boetto, Alessandro Lupo, Marco Lattes, Paolo Marsanasco e Venanzio Zolla.
Tra queste opere spiccano i paesaggi montani che sottolineano l’interesse figurativo dei Ferrero legato alle scelte di vita e di svago, dallo sci all’escursionismo.

Nell’immagine: dipinto olio su tela di Ottorino Campagnari (1910-1982), Frazione GhisolaAnni ’70, collezione Plassier (La Salle), fotografia di Teresa Maineri.

 
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