“la provincia di Trapani soffre di carenza di istituzioni europee” – .

L’AL’assessore regionale, tra scuola, agricoltura e crisi idrica, spiega le ragioni della sua candidatura a Bruxelles.

Mimmo Turano, consigliere regionale del governo guidato da Renato Schifani, è candidato nella lista della Lega per il rinnovo del Parlamento europeo.

Onorevole, come è nata la tua candidatura alle prossime elezioni europee?

“Quando nel mio partito si è cominciato a parlare di candidature alle europee mi è sembrato naturale mettermi a disposizione. Ho un concetto di militanza politica e partitica forse un po’ datato, ma secondo me di grande valore: non è possibile esserci solo per ricevere. Fare politica significa essere generosi, essere pronti a dare il proprio contributo e mettersi in prima fila. Non solo per il partito ma anche per un territorio, come quello trapanese, che a mio avviso soffre di una scarsa rappresentanza nelle istituzioni nazionali ed europee”.

Si occupa delle scuole della regione Sicilia in qualità di consigliere. Cosa potresti fare per questo settore se venissi eletto a Bruxelles?

“Siamo nel terzo decennio delle politiche strategiche sviluppate all’interno dell’Unione Europea nel campo dell’istruzione: Lisbona 2010, Istruzione e Formazione 2020, Green Deal e Spazio Europeo dell’Istruzione entro il 2025 e oltre. L’istruzione e la formazione hanno rappresentato uno dei banchi di prova più riusciti della capacità degli organi politici europei, in particolare della Commissione Europea, di sviluppare strumenti capaci di orientare in modo proficuo i decisori politici dei singoli Paesi e anche di costituire il profondo fondamento del concetto stesso di cittadinanza a livello europeo. Decenni di collaborazione e ricerca comune in questo settore hanno prodotto strumenti, come l’EQF e altri quadri di riferimento europei per le competenze chiave, molto utili per un approccio comune nelle buone pratiche di insegnamento-apprendimento. Programmi come Erasmus Plus e i fondi di finanziamento dell’istruzione fino a Next Generation Eu e ESF plus hanno consentito alle scuole di mettersi alla prova sul piano progettuale e realizzativo, contribuendo a consolidare lo scambio di buone pratiche, ma anche a sostenere concretamente lo sviluppo e l’innovazione degli ambienti di apprendimento. e metodologie didattiche. Esserci come la Sicilia significa intervenire a monte in questi processi strategici e non limitarsi a prenderne atto”.

La nostra Regione sta vivendo una grave crisi idrica. A parte la situazione climatica, come pensi che possiamo intervenire a breve termine e cosa proporrai al Parlamento europeo tremante per la crisi climatica?

“Servono soluzioni europee e a lungo termine perché la siccità è un problema che non riguarda solo la Sicilia ma tutta l’area del Mediterraneo. Vorrei proporre una partnership con coloro che a livello globale hanno fatto della lotta alla siccità una ragione di vita, come Israele. Penso che il confronto su tecnologie e strategie potrebbe essere molto utile”.

Dalle sue esperienze di politico in questa provincia sa benissimo che la crisi della viticoltura sta mettendo in ginocchio parte dell’economia trapanese. Da Bruxelles, come lui, pensa ad aiutare il settore agricolo?

“Non ho in tasca soluzioni a problemi estremamente gravi e complessi ma sono sicuro che per troppo tempo l’Europa è stata percepita come la matrigna degli agricoltori, come hanno dimostrato anche le recenti proteste. Vorrei andare a Bruxelles per cambiare le cose: non con la bacchetta magica ma con la rappresentanza delle istanze dei nostri agricoltori. Dobbiamo esserci per contare nei processi decisionali”.

Se dovesse essere eletto, pensa che il ruolo di consigliere che ricopri debba restare appannaggio della Lega, che è il tuo partito?

«Questa è una dinamica che riguarda il partito e il presidente Schifani. Per il resto mi auguro che continui l’importante lavoro svolto nel campo dell’istruzione e della formazione professionale”.

 
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