Rimini-Troise, è il giorno della verità. Ma è già finito? – .

Rimini-Troise, è il giorno della verità. Ma è già finito? – .
Rimini-Troise, è il giorno della verità. Ma è già finito? – .

Il destino di Emanuele Troise sulla panchina del Rimini si deciderà questo pomeriggio a Campobasso. È in programma nel capoluogo molisano un incontro tecnico al quale parteciperanno la presidente Stefania Di Salvo, i quadrumviri dello staff tecnico Giuseppe Geria, Antonio Di Battista, Angelo Sanapo e Fabio De Vita, e il tesserato biancorosso Maurizio Panunzio. . La decisione potrebbe essere comunicata già questa sera.

Passaggio d’addio

Tre le ipotesi: la conclusione della relazione con Troise, che sembra l’epilogo più probabile; la conferma dell’allenatore (sarebbe una sorpresa, anche se Troise ha i suoi estimatori); una valutazione aggiuntiva, possibile ma molto improbabile, visto che da giorni c’è la netta sensazione che una decisione sia già stata presa e che Emanuele Troise non sarà più l’allenatore del Rimini. Ciò che manca è l’imprimatur della proprietà.

Le parole di Giuseppe Geria

Sabato a Perugia il Rimini ha concluso una stagione tra alti e bassi e alla fine, nella valutazione tecnica, sono stati più importanti i bassi che gli alti. Tutto questo trapela anche dalle parole di Giuseppe Geria, il primus inter pares del quadrumvirato, che spiega: «Dopo la goleada di Recanati eravamo convinti della bontà del lavoro fatto, della preparazione della squadra, poi abbiamo visto cose che non non va bene. Diciamo che si vede un bicchiere a metà e penso che si poteva fare qualcosa di più. A gennaio abbiamo migliorato notevolmente le cose, rivoluzionato la rosa e rinunciato a qualche giovane. C’è ovviamente il grande rammarico della partita di Catania: se fossimo arrivati ​​in finale saremmo entrati in azione oggi (ieri, ndr) per i play-off, come se avessimo finito il campionato al 3° posto. Peccato”.

Giuseppe Geria prosegue la sua analisi: «Le due partite dei play-off ci hanno confermato che avremmo potuto finire tra i primi sette del campionato e parliamoci chiaro: non me la sento di dare alcuna responsabilità. Non è colpa di nessuno: noi come manager possiamo assumerci la responsabilità di alcune mancanze, di alcuni correttivi che avremmo potuto individuare prima. Ma la prima parte del nostro arrivo a Rimini ci ha consumato: chi voleva restare, chi voleva andare via… Direi che nel complesso come prima stagione alla guida del Rimini siamo contenti, non è stato un anno negativo”.

Il destino di Troise si deciderà oggi a Campobasso: «È così. La prima svolta è quella relativa all’allenatore: noi dello staff tecnico, con Stefania (il presidente, ndr) e Panunzio (un altro componente, ndr) ci incontreremo per decidere la strategia. Al momento è tutto in fase embrionale: decideremo lì dopo aver messo tutto sul tavolo, pregi e difetti di questa stagione, che ha avuto aspetti positivi e negativi. Non dimentichiamo che il Rimini era al 7° posto come ingaggio: la cosa che ci auguriamo è di non restare settimi anche come numero di spettatori”.

Oggi non parleremo solo di coaching. Sul tavolo anche l’avvio dei lavori al centro sportivo Gaiofana e la scelta del ritiro: «Posso solo dire che non avremo più il ritiro a Bagno di Romagna. Stiamo pensando ad una location nel pesarese o nel Molise, nelle zone di proprietà”.

Poi penseremo all’eventuale scelta del nuovo allenatore e alla campagna acquisti/cessioni: «Abbiamo già la lista dei giocatori che ci interessano, dobbiamo parlarne con il prossimo allenatore, che sia Troise o un altro. Il nostro lavoro di scouting non si è mai fermato, anche per quanto riguarda l’allenatore. Ma il lavoro sul mercato deve avere una caratteristica, l’abbassamento dell’età media. Siamo arrivati ​​che la media era 28, ora è 23, speriamo di migliorare questo dato, vogliamo più entusiasmo”. E sul mercato: «Al momento abbiamo 24 giocatori in rosa, chi resta e chi parte dipende anche da quante richieste arrivano, qualcuno è in scadenza o a fine prestito. In una rosa così il turnover di almeno 7 giocatori è fisiologico. Teniamo conto che tornano Acampa e Lombardi e che l’anno prossimo la lista sarà di 23 giocatori, non più 24”.

Intanto il quadrumvirato è al lavoro tutti i giorni per 12 ore al giorno: «Dalle 9 alle 21, tutti i giorni, abbiamo visto tutte le partite dei play-off, non ci fermiamo mai. La cosa bella di questa azienda è che prendiamo le decisioni in modo unito: possiamo avere idee diverse ma quando prendiamo una decisione la condividiamo tutti pienamente, smussando gli spigoli. È l’aspetto più romantico del lavorare al Rimini Football Club”.

 
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