il sospetto di un neo interno. I ladri sono al sicuro, sanno dove cercare l’attrezzatura – .

il sospetto di un neo interno. I ladri sono al sicuro, sanno dove cercare l’attrezzatura – .
il sospetto di un neo interno. I ladri sono al sicuro, sanno dove cercare l’attrezzatura – .

PORDENONE – Può anche essere vero, come dice non senza una punta di preoccupazione direttore generale dell’Asfo, Giuseppe Tonutti che il quattro sonde della nuova macchina ad ultrasuoniuno dei più performanti perché recentemente acquistato e dotato di nuova tecnologia, rubato dagli ambulatori di Medicina Santa Maria degli Angelisono coperti dall’assicurazione che restituirà i soldi, ma resta il fatto che i furti su commissione in ospedale creano problemi. Innanzitutto perché colpiscono apparecchiature indispensabili per curare i malatipoi perché generano a clima di incertezza tra gli stessi operatori. Infine, ma non certo per questo meno sconcertanti, insinuano dubbi tra gli operatori dell’ospedale. Non è un caso che quella che ormai è accertata essere una banda entra a colpo sicuro nelle stanze blindate dove sono custoditi gli strumenti più importanti e li porta via, apparentemente con estrema facilità.

UN NELO DENTRO

Impossibile credere che i ladri entrino a caso nei reparti chiusi nei fine settimana e che – guarda caso – trovino sempre le sonde giuste e più avanzate, quelle che costano di più, come è successo la settimana scorsa a Pordenone e all’inizio del mese a San Vito. Molto più sicuro, semmai, credere che ci sia qualcuno che dà loro da mangiare, fornisce le giuste informazioni su cosa si trova nel reparto, dove è tenuto e ultimo – ma non meno importante – il percorso da compiere per entrare e uscire senza essere visti. Tutte indicazioni che solo chi conosce bene cosa c’è all’interno dell’ospedale può fornire. Inoltre c’è l’accesso ai locali blindati, accesso che avviene non forzando le porte, ma utilizzando un badge che le apre ed è a disposizione di chi lavora all’interno. Tutti dettagli che la polizia conosce e su cui sicuramente sta lavorando, anche se non dovrebbe essere così semplice trovare il bandolo della matassa.

IL REGISTA

«Naturalmente siamo preoccupati – attacca il direttore Giuseppe Tonutti – così come siamo anche consapevoli che furti di questo tipo hanno un’origine ben chiara. Per fortuna siamo assicurati e quindi almeno il danno economico è coperto, ma quello che non va è il clima. Nel nuovo ospedale che verrà consegnato tra pochi mesi abbiamo una batteria di telecamere importante che copre non solo le aree in cui c’è contatto tra pazienti, familiari e personale che opera all’interno, ma siamo coperti anche in tutte le cliniche dove è necessario proteggere strumenti costosi e sarà presente una sala di controllo dove una persona sarà sempre presente presente. Inoltre le camere blindate verranno modificate e rese ancora più sicure”.

LE TELECAMERE

Il problema, però, ora si pone di fronte al fatto che in poco meno di due settimane sono sparite sonde per un valore di circa 150mila euro. «Ora è un po’ più complicato trovare soluzioni efficaci – spiega il direttore – perché non avrebbe molto senso investire in una struttura che dovremo abbandonare nel prossimo futuro. Tuttavia, faremo due cose abbastanza rapidamente. Il primo è trovare una serie di telecamere da posizionare temporaneamente vicino alle stanze blindate dove strumenti e attrezzature costosi da proteggere vengono conservati per avere più aree sotto controllo e protette. Quindi quelle telecamere potranno essere utilizzate anche nella nuova struttura. Inoltre la gara per la sorveglianza armata è in fase finale. Utilizzeremo le guardie anche per la sorveglianza interna notturna”.

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Il Gazzettino

 
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