SANITÀ E INDAGINI CASO QUAGLIERI, SUBITO EMERGENZA. MANAGER COME PM, GRANA RISOLVE CLINICHE DA 20MLN

L’AQUILA – L’inchiesta, per ora contro ignoti, della Procura dell’Aquila sul caso Quaglieri muove i primi passi: ieri i carabinieri, ai quali la Procura ha affidato le indagini, dopo le perquisizioni a Palazzo Silone per l’acquisizione degli atti, hanno sentito a lungo, come persone informate sui fatti, alcuni dirigenti strettamente legati ai processi preparatori dell’attività del Consiglio regionale che per il secondo, storico, mandato consecutivo è guidato da Marco Marsilio, di FdI, a capo di una coalizione di centrodestra.

Ma per la riconfermata maggioranza di centrodestra, a poco più di due mesi dalle elezioni, c’è già un’emergenza nel settore sanitario su diversi fronti aperti, non ultimo il problema del debito di oltre 122 milioni di euro denunciato dal consigliere regionale della Partito Democratico e fresco presidente della commissione di vigilanza, Sandro Mariani, che per l’opposizione espone la Regione a un nuovo commissariamento, dopo quello di opposizione decennale, richiesto nel 2017, e all’aumento delle aliquote fiscali.

L’indagine della Procura della Repubblica dell’Aquila sul caso della presunta incompatibilità dell’art Mario Quaglieri, Primatista delle preferenze con 12mila voti, rieletto consigliere al Bilancio e chirurgo a contratto della clinica privata Di Lorenzo di Avezzano, esploso dopo le elezioni in seguito alla denuncia del consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucciche ha presentato denuncia all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), nonché ai competenti uffici della Giunta regionale diretta dal medico Francesca Di Muro, il quale poi esprimerebbe un parere di legittimità, confermato dalla Conferenza dei Capigruppo.

Intanto si palesa il pasticcio della Regione sulla delibera di fine anno approvata, senza uno straccio di comunicazione agli abruzzesi, dall’esecutivo uscente di centrodestra, con il voto dello stesso Quaglieri, che ha assegnato 20 milioni di euro al privato abruzzese sanitaria per contrastare la mobilità passiva in Abruzzo che, secondo alcune stime, supera i 100 milioni di euro.

Una risoluzione, quella rivelata da Abruzzoweb ​​nelle scorse settimane, che sarebbe al centro dell’attenzione della Procura. Secondo il documento, infatti, la Regione rischierebbe di chiedere il risarcimento dei danni alle cliniche private escluse dai fondi e “vittime dei doppi standard” a seguito della comunicazione degli uffici del Consiglio regionale dell’Abruzzo in autotutela a l’ASL Avezzano-Sulmona-l’Aquila, la necessità di congelare l’erogazione di parte dei 20 milioni di euro previsti dall’ormai famosa delibera 1002 del 28 dicembre, con cui il Consiglio di Marco Marsilio, poi riconfermato presidente lo scorso 10 marzo, ha deciso abbattere la mobilità passiva ha acquistato servizi “ad alta complessità” da cliniche private convenzionate. Da fonti sanitarie risulta che le altre cliniche abruzzesi, tra cui quelle del gruppo Pierangeli, hanno già ricevuto anticipazioni.

E ancora, su questo fronte resta il mistero circa l’invio, da parte dei burocrati regionali, evidentemente preoccupati ben prima dell’inizio delle indagini, dello stop di autotutela all’Azienda sanitaria provinciale per la presenza e il voto favorevole in consiglio di bilancio consigliere che presta servizio, anche se non in regime di dipendenza, nella casa di cura di Avezzano: se l’aut-aut è confermato da fonti regionali, da fonti dell’azienda sanitaria della provincia dell’Aquila diretta dal dirigente, Ferdinando Romano, risulta invece che agli uffici non è pervenuta alcuna lettera di autotutela.

Dopo l’apertura del fascicolo, si vocifera di una revoca da parte del Consiglio della delibera di fine anno archiviata e incomprensibilmente non comunicata agli abruzzesi su misure che, per essere efficaci e smorzare l’andamento del la piaga della mobilità passiva, deve coinvolgere gli utenti.

E come se non bastasse, questo pomeriggio all’Aquila si è riunita la Commissione Sanità della Giunta regionale guidata dall’assessore regionale Paolo Gatti, di FdI, uno dei tanti insoddisfatti tra i meloniani dell’incarico ottenuto dopo le circa 10mila preferenze ottenute nelle elezioni del 10 marzo scorso, ascolterà il presidente Marsilio e il consigliere regionale della sezione Nicoletta Verì, ex Lega e ricandidato e non eletto con la Lista Civica del Presidente e poi riconfermato in consiglio come esterno. I due big dovranno chiarire la portata e la pericolosità del pesante deficit. Come chiede l’assessore Mariani, teramano come Gatti. (bs)

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