Notti insonni per 26 residenti a Cuneo Centro: colpa della movida? – Targatocn.it

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La sentenza sul caso che vede lo schieramento di 26 residenti del quartiere “Cuneo Centro” contro i proprietari dell’”Il bar di Mirela” in piazzale della Libertà e il primo Il latino di Chicken King in via Silvio Pellico che, esasperato dal notti in bianco chi avrebbe trascorso tra il 2020 e il 2021 a causa della movida dei due locali, non avrebbe avuto altro rimedio se non quello di agire legalmente.

Le denunce, quelle dei residenti, sponsorizzato dall’alfiere anti-movida Claudio Massa, che per la direttrice del Bar da Mirela sarebbe stata una doccia fredda, in quanto nessuno si sarebbe mai rivolto a lei e se qualcuno lo avesse fatto, come da lei dichiarato, avrebbe cercato in tutti i modi di venire incontro alle sue esigenze. Al centro delle polemiche la serata karaoke che avrebbe raggiunto volumi “altissimi”. Anche la titolare del ristorante di via Silvio Pellico ha respinto le accuse e, infatti, si è difesa spiegando al giudice che non erano i suoi clienti a provocare il rumore ma quelli che sedevano sulle panchine davanti al ristorante, che furono successivamente rimossi dal Comune.

Ma per il Procura di Cuneoche ha chiesto l’assoluzione delle due donne, non vi sarebbe alcun reato, questo perché entrambi gli imputati si sarebbero adoperati per sanare il rumore dei clienti.

Una ricostruzione condivisa dal legale degli imputati, l’avvavvocato Aldo Serale: “Non siamo sui Navigli di Milano – ha spiegato -. Chi lo chiederà risponderà che Cuneo, di notte, è una città morta. I miei clienti hanno lavorato duramente per contenere la situazione”. La risposta del legale riguarda anche il degrado della zona a causa della vicinanza alla stazione: “Si è detto da più parti che c’era una situazione di degrado, causata da persone che non erano certo clienti del locale e che stazionavano sulle panchine”.

All’ultima udienza l’avvocato Claudio Massa ha rinnovato la richiesta di condanna pecuniaria, sottolineando che non vi è alcuna volontà di risarcimento da parte dei residenti nei confronti dei due imputati. L’avvocato, che ha fatto notizia per aver dato voce ai cittadini nelle battaglie legali contro la movida, ha spiegato anche che in altri processi in cui è stata stabilita una multa, come per il pub Lucertolo e gli Ex-Lavatoi nel 2021, la sentenza non sarebbe non sia mai stato messo in atto come avrebbe svolto la sua funzione “dissuasivo per far capire alle imprese che fare rumore a danno dei vicini costa qualcosa e potrebbe costare qualcosa di più”.

CharB.

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